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Lecce | Prima giornata di carcere per fabio stea, 38 anni, trascorsa a borgo san nicola

Il ladro d'auto (senza casa) torna a Brindisi

Niente domiciliari a Novoli per l'uomo che aveva rubato una Fiat 500
Tornerà a Brindisi (sua città d'origine) dalla moglie e i quattro figli

Redazione Online

LECCE | Il ladro d’auto tornerà a Brindisi. Fabio Stea, 38enne, brindisino, ieri ha patteggiato una condanna di due anni per il furto di un’autovettura. L’uomo che fu colto in flagranza di reato il 25 ottobre mentre scappava con un’auto appena rubata fu fermato dagli agenti della Questura di Lecce mentre era alla guida di un'autovettura Fiat 500 della quale si era illegittimamente appropriato pochi minuti prima in via Enzo Sozzo. L’auto, sulla quale c’erano evidenti segni di manomissione della serratura al lato della guida, fu intercettata dalle forze di polizia, che l’avevano ritrovata con un cacciavite conficcato nel quadro dell’accensione.

In quell'episodio, Stea, sentitosi braccato, non oppose alcuna resistenza e fu arrestato. Al processo tenutosi ieri mattina ha ritenuto di patteggiare, accettando una condanna a due anni da scontare con la formula dei domiciliari. Tuttavia, ha dovuto trascorrere una notte nel carcere di Borgo San Nicola. La giudice Silvia Minerva aveva disposto che scontasse i domiciliari a Novoli. Ma lui, in via Trepuzzi al civico 9 ci stava solo come ospite di un suo amico, e ora tornerà a Brindisi dove effettivamente viveva. L’uomo viveva con la moglie, A.D’A. e i suoi quattro figli, di cui due minorenni.

L’amico novolese, nel frattempo venuto meno alla disponibilità di ospitarlo, ha fatto sì che il giudice disponesse il suo trasferimento nel brindisino, appunto il suo luogo d’origine. Stea non avendo quindi più casa a Novoli ha trascorso la sua prima notte post sentenza nella casa circondariale di borgo San Nicola.
I suoi due avvocati stamattina hanno formalizzato la richiesta di trasferimento immediato dal carcere di Lecce a Brindisi, richiesta accettata dalla giudice. Inoltre presenteranno un ricorso per una pena meno afflittiva per il loro cliente, perché, secondo la difesa, ha agito per un puro stato di necessità. A quanto pare, anche la moglie sarebbe disoccupata. Stea è rappresentato dagli avvocati Gerardo Giorgione e Marcello Marasco. (v.c.)

Giovedì 27 ottobre 2011

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