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Lecce | sono stati stanziati i fondi necessari ad attivare lo strumento diagnostico a lecce

Vendola testimone assente nella causa Pet-tc
Il presidente dice: «Ritenete ammessi i fatti»

Una causa indetta dal Codacons per tuelare 5 cittadini affetti da tumori
costretti a sottoporsi a pagamento all'esame Pet-tc. Richiesti i rimborsi

Redazione Online

LECCE | Imprevedibili impegni istituzionali hanno oggi tenuto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, lontano dal tribunale, dove era atteso come testimone nell'ambito della causa indetta dal Codacons Lecce, a tutela dei 5 salentini affetti da patologie tumorali costretti dalla mancanza di strutture convenzionate a finanziare di tasca propria l'esame Pet-tc necessario alle loro cure. Un esborso ragguardevole visto che i prezzi delle prestazioni dispensate dal sofisticato apparecchio, presente nello studio privato Calabrese di Cavallino, ruotano attorno ai mille euro.

LESIONE DEL DIRITTO ALLA SALUTE | L'azione giudiziaria portata avanti dal legale dei cinque, Massimo Todisco, è finalizzata ad ottenere il rimborso della cifra spesa, in riferimento al regolamento regionale che prevede la presenza di una Pet-tc pubblica e di un secondo macchinario convenzionato ogni 750mila abitanti. L'imputazione contestata all'ente regionale è quello di lesione del diritto alla salute, in ottemperanza a quanto previsto dalla Carta costituzionale.

IL PRESIDENTE ASSENTE CHIEDE «AMMESSI I FATTI» | Todisco ha quindi richiesto al giudice di pace Luigi Piro e ottenuto, la convocazione in qualità di testimoni di Nichi Vendola e del direttore generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone, per ottenere la conferma che nel periodo compreso fra gennaio e marzo 2011, lasso di tempo in cui si resero necessarie tali analisi,  la zona non fosse effettivamente coperta dalla presenza di una Pet-tc, pubblica o privata che fosse, ma comunque convenzionata con lo Stato. Il presidente, impossibilitato a presenziare l'interrogatorio per la seconda volta dall'inizio del processo, ha chiesto di ritenere come «ammessi i fatti», in accordo con l'articolo 232 del codice di procedura civile.

NESSUNA STRUTTURA CONTRATTUALIZZATA | Una conferma è giunta anche dal direttore Valdo Mellone, che ha puntualizzato come fossero presenti strutture accreditate, come quella del Perrino di Brindisi, ma prive di un contratto che permettesse poi l'effettivo rimborso di spesa. L'udienza definitiva è stata aggiornata alla data del 3 febbraio. È recente intanto, la notizia dello stanziamento del budget volto ad attivare l'importante strumento diagnostico nella struttura alle porte di Lecce.

Giovedì 8 dicembre 2011

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