di Caterina Sabato
LECCE | Era una squadra ben organizzata quella che nei giorni scorsi si è resa responsabile di diversi furti in appartamenti. Ma il loro ultimo colpo non è andato a buon fine. L’altra mattina al sesto piano di un condominio di Lecce, in via Pantelleria, una signora sentendo degli strani rumori che provenivano dal suo pianerottolo è andata a guardare nello spioncino della sua porta per capire che cosa stesse succedendo. Si è subito accorta della presenza di due giovani che, molto chiaramente, cercavano di forzare le serrature di due appartamenti. La signora, spaventata, ha dato subito l’allarme chiamando la Polizia. Giunte due volanti, i poliziotti hanno impedito che chiunque uscisse dal condominio riuscendo a bloccare i due malviventi che nel frattempo, capita la situazione, si erano nascosti nel vano che porta al locale per l’assistenza all’ascensore. I due sono Irakli Anasashvili, georgiano di 25 anni e Kuacaroice Zurab bulgari di 19 anni, con precedenti penali.In seguito agli accertamenti, all’interno di un portaombrelli di una famiglia che abita al sesto piano, è stata trovata una borsetta a tracolla contenente degli attrezzi usati per lo scasso che, sotto la loro stessa ammissione, apparteneva ai due giovani.
Ma i guai per i due stranieri non sono finiti qui: perché nei prossimi giorni si accerterà con sicurezza se si sono resi responsabili anche di altri furti che presentano delle analogie con le tecniche utilizzate durante questo colpo non andato a buon fine. In alcuni dei furti avvenuti recentemente a Lecce si è notato come i ladri provvedevano a togliere il mascherino che circonda di solito il nottolino delle serrature, e dopo aver tolto una o più viti provvedevano alla rottura della chiusura stessa con un preciso colpo ben assestato. Successivamente, con uno stratagemma, i ladri riuscivano ad aprire la porta di ingresso. E proprio uno dei due giovani in questione aveva in una delle tasche alcune viti di piccole dimensioni, simili a quelle utilizzate per bloccare i nottolini. Inoltre, secondo alcuni testimoni, vi è una perfetta corrispondenza tra i due arrestati e i responsabili di un furto nell’abitazione di don Luigi Fanciano, parroco della casa circondariale di Borgo San Nicola. Sempre la scorsa mattina, poco dopo le 12 sono stati visti due giovani fuggire e uno di loro aveva in mano proprio la «famosa» borsetta. I due, a quanto dedotto dalla Polizia, provavano a suonare i campanelli di varie abitazioni, allo scopo di verificare la presenza o meno di persone all’interno e in seguito ponevano un ritaglio di carta stagnola sullo spioncino degli appartamenti attigui allo scopo di impedire la visuale. Non si può nemmeno escludere la presenza di un terzo uomo, che potrebbe essere stato l’unico ad avere la possibilità di allontanarsi dal palazzo prima dell’arrivo della Polizia, e che avrebbe avuto la funzione di «palo».
I due giovani vivono abitualmente nella città di Bari, poiché è stato sottoposto a controllo un albergo dove uno dei due ha soggiornato sino a pochi giorni fa. La Questura di Bari, ha effettuato un capillare controllo, sottoponendo a perquisizione alcuni giovani sospettati di essere in contatto con gli arrestati.
Il pm di turno Giovanni Gagliotta ha disposto che gli arrestati venissero associati alla Casa Circondariale di Lecce. I due giovani sono difesi d’ufficio dall’avvocato Roberta Castrignanò del Foro di Lecce.
Venerdì 14 ottobre 2011
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