Ambiente
Redazione Online
LECCE | Circa tremila cittadini hanno detto apertamente no alle attività di trivellazione lungo le coste del basso Adriatico. E l’hanno fatto per iscritto, firmando una petizione pubblica. Capeggiati da Marcello Gaballo di Nardò, le sottoscrizioni on-line raccolte in tutti questi mesi sono state inviate in una raccomandata al ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo e a quello dei Beni Culturali Giancarlo Galan. La speranza è quella che i ministri in questione prendino seriamente in considerazione la petizione bocciando i progetti della ditta britannica North Petroleum. Come viene spiegato nel blog spigolaturesalentine.wordpress.com, la società inglese intende cominciare un’attività di ricerca e sfruttamento di idrocarburi lungo le coste salentine. I progetti in esame riguardano le ispezioni sismiche con l’invasiva tecnica air gun (fucile ad aria compressa) a soli 25 chilometri dalla riva e la possibile installazione di pozzi per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi. Questo comporterebbe dei danni irrimediabili per il nostro ambiente e ci troveremo di nuovo di fronte all’ennesimo scempio commesso dagli uomini. Secondo l’articolo 6, comma 9 della legge 8 luglio 1986 n.349, ogni cittadino ha il diritto di presentare in forma scritta le proprie osservazioni sui progetti sottoposti a Valutazione d’Impatto Ambientale ai sensi del trattato di Aarhus. Quest’ultimo afferma che le popolazioni hanno il diritto di esprimere la propria opinione su proposte ad alto impatto ambientale e che il parere dei cittadini deve essere vincolante. Le sottoscrizioni sono giunte da ogni parte d’Italia e continuano ancora ad arrivare. Sullo stesso blog sono indicati tutti comuni di provenienza.
Mercoledì 19 ottobre 2011
© Riproduzione riservata
1591 visualizzazioni
