Redazione Online
TRICASE | Rimane in carcere Vincenzo Alfarano, l’allenatore pedofilo e presidente di un’associazione sportiva che avrebbe abusato sessualmente di alcuni suoi allievi 16enni.
LA VICENDA | I fatti risalgono al periodo che va da aprile 2010 a maggio 2011. L’uomo, allenatore di calcetto e pallamano, costringeva le sue vittime (cinque sono ancora accertate) ad avere rapporti sessuali con lui in cambio di pochi soldi, dieci o venti euro. I ragazzi accettavano perché si trovavano in una situazione di disagio economico. Ma Alfarano avrebbe anche usato dei ricatti per farli sottostare alle sue volontà: li minacciava di raccontare a tutti dei loro rapporti omosessuali o che avrebbe fatto chiudere l’attività del padre di uno dei ragazzi inventando di avere un amico nella Finanza. Oltre alla violenza sessuale e all’induzione alla prostituzione i reati contestati riguardano anche la detenzione di materiale pedopornografico e stalking. L’uomo fotografava e filmava i suoi allievi mentre si spogliavano dopo gli allenamenti e li tormentava con messaggi sul cellulare dal contenuto erotico. Fu lo stesso Alfarano a confessare di essere un pedofilo durante l’interrogatorio con il gip Alcide Maritati, in seguito alla denuncia di un padre che trovò sul cellulare del figlio i messaggi compromettenti.
Il Tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta di scarcerazione avanzata dall’avvocato dell’allenatore, Tony Indino. Anche perché le indagini non sono ancora chiuse: sarebbero state trovate nel cellulare di Alfarano foto di altri giovani. Nei prossimi giorni il pm Carmen Ruggiero li ascolterà per capire l’entità dei loro rapporti con il mister.
Mercoledì 9 novembre 2011
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