Redazione Online
TAURISANO | Un modo semplice per eludere la crescente mole di tributi che grava sulle abitazioni e costruire senza dover passare dalla lunga trafila di autorizzazioni: l’abusivismo, triste piaga diffusa su tutto il territorio. Ma alla furbizia dei costruttori a volte non si accompagna la fortuna, come in questo caso: le villette di una famiglia e di un uomo sono state individuate come abusive e conseguentemente sequestrate.
VICINI DI CASA NON AUTORIZZATI | Nel centro abitato di Taurisano, su due appezzamenti limitrofi, sorgono due villette dall’aspetto gradevole, dipinte con colori tenui, verdino e beige, e con i segni tipici del vissuto quotidiano: biciclette, sedie da veranda, piante, e sulla prima delle due case, un’antenna parabolica. La prima casa è ancora in costruzione ed è abitata da due anni da una donna di 70 anni, pensionata, che vive insieme al figlio, 38enne proprietario di un negozio, entrambi del luogo e cointestatari dell’abitazione. La casa adiacente è un po’ più grande, dotata di un porticato con scala e di un garage, ed è abitata da un anno da un uomo di 45 anni, un piccolo imprenditore anche lui del paese. Tuttavia questo gruppo di tranquilli vicini di casa ha ignorato ogni autorizzazione per costruire la propria dimora e la loro violazione è stata scoperta durante due distinti interventi dei finanzieri della tenenza di Casarano, all’interno dell’attività di servizio per il controllo economico e finanziario del territorio e per il contrasto degli illeciti in materia ambientale.
IL SEQUESTRO E QUALCHE PAGAMENTO ARRETRATO DA RECUPERARE | Dopo aver individuato i due appezzamenti poderali ospitanti le abitazioni, le Fiamme gialle hanno svolto accertamenti presso l’ufficio tecnico del Comune di Taurisano e tramite le banche dati a loro disposizione: le ricerche hanno permesso di scoprire che le abitazioni erano prive di autorizzazione e di permesso di costruzione. Dunque la compagnia di Casarano ha proceduto al sequestro degli immobili, attraverso l’apposizione dei sigilli ai due fabbricati, rispettivamente di 110 e 120 metri quadri, cui si aggiungono un porticato di 30 e un garage di 25 metri quadri. Sui proprietari, dunque, grava l’accusa di violazione delle norme in materia edilizia. In aggiunta, essi dovranno scontare ciò che in questi anni hanno abilmente aggirato: il pagamento dei tributi derivanti dalla conduzione degli immobili ad uso civile, e dunque Ici, Tarsu e le altre imposte che ogni padrone di casa ben conosce ed è tenuto a versare al proprio Comune.
Venerdì 6 gennaio 2012
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