di Francesco Buja
Stadio "Via del mare". Qui domenica prossima il Lecce proverà a conquistare l'accesso alla finale dei Play off |
Benevento-Lecce 1-1 Benevento: Baiocco, Dicuonzo (1’ st Celjak), Som, Davì, Mengoni, Padella, Negro (20’ st Melara), Di Deo (33 st Agyei), Evacuo, Mancosu, Campagnacci. A disp: Piscitelli, Milesi, Montiel, Guerra. Allenatore: Brini
Lecce: Caglioni, Diniz, Lopez, Papini, Martinez, Abruzzese, Ferreira Pinto (25’ st Bellazzini), Salvi, Bogliacino (38’ st De Rose), Miccoli, Beretta (14’ st Doumbia). A disp: Petrachi, Vinetot, Sales, Zigoni. Allenatore: Lerda
Arbitro: Sacchi, della sezione arbitrale di Macerata
Marcatori: 39’ pt Miccoli, 19’ st Mancosu
Il Lecce è pericoloso. A Benevento, nella semifinale di andata dei Play off, regala un’altra prova da brivido, dopo quella contro il Pontedera. Per quasi quaranta minuti non combina nulla, anzi, al 27° rischia di capitolare: il terzino Lopez, devia un cross giunto da destra verso Caglioni, il quale è costretto a mandare la palla in angolo. Beretta prova a farsi largo fra le maglie della difesa avversaria, ma è un guerriero nel deserto e Miccoli, in campo dal primo minuto dopo l’assenza nella precedente sfida, non dimostra i suoi trascorsi nel calcio che conta. I salentini si affidano ai lanci, la retroguardia beneventana ringrazia e delega l’iniziativa ai centrocampisti. Il colpo di genio, capacità che gli dei hanno concesso solo a pochi mortali, insinua un lampo nel grigiore generale al 39° minuto: Miccoli calcia una punizione sul primo palo, Di Cuonzo, tentando la respinta acrobatica, devia e batte, mirabile intervento, il proprio portiere. La scossa fa ricordare al Benevento che per segnare bisogna attaccare la porta sita nell’altra parte del campo. Ci prova durante il recupero: tiro dal limite dell’area di Campagnacci ma Caglioni respinge in calcio d’angolo; poi Mancosu, su azione di contropiede, davanti all’estremo difensore leccese in uscita dai pali, alza la sfera oltre la traversa.
Anche nella ripresa il Lecce regala brividi. Nei primi minuti Caglioni si conferma meritevole di una causa di beatificazione compiendo l’ennesimo miracolo, questa volta su tentativo di Evacuo. Ma mister Lerda rende il rischio più avvincente: fa uscire Beretta che ha mostrato qualche segno di vitalità e manda nella mischia l’ivoriano Doumbia, togliendo dunque una potenziale spina nel fianco dei padroni di casa. Rimane invece Ferreira Pinto, divenuto utile come una bicicletta in una gara motociclistica. Bogliacino contribuisce a rendere la conquista della serie B più ardua, girando a vuoto, tanto che se ne potrebbe denunciare la scomparsa al quarto uomo. Al 64° minuto il Benevento pareggia. I campani manovrano senza troppi disturbi sulla sinistra, cross breve e Mancosu colpisce di testa fra due difensori che vanno a farfalle. Caglioni questa volta è battuto. Finalmente Lerda si decide a dispensare Ferreira Pinto da inutili affanni e lo sostituisce con Bellazzini. Finisce in parità. Domenica prossima la sfida di ritorno. Nulla è compromesso per entrambe, ma un Lecce come questo è pericoloso soprattutto per se stesso.
Lunedì 19 maggio 2014
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