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LECCE | Condannato a otto mesi di reclusione Massimo Signore, 43enne di Lecce, accusato di aver alzato le mani nei confronti di Antonio Miggiano, dipendente della Sgm Spa. L'accusato dopo aver ricevuto un rinnego sarebbe diventato aggressivo. Infatti, Miggiano gli avrebbe impedito di riprendersi il veicolo sequestrato, in quanto il 43enne non aveva pagato le spese di trasporto. Nella giornata di oggi si è svolto il processo per Signore, accusato di lesioni ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza a terzi. La pena è stata aumentata dal giudice della prima sezione penale, in quanto il pubblico ministero, Maria Consolata Moschettini, aveva chiesto quattro mesi di carcere. La pena è stata sospesa con la condizionale.
Secondo il racconto di Miggiano, è emerso che Signore avrebbe iniziato a strattonarlo e a minacciarlo di morte. La parte offesa riferì anche di aver urtato un braccio contro lo spigolo di un mobile e di essersi fatto del male. Con forza avrebbe costretto Miggiano ad aprire il cancello dove c'erano tutte le autovetture sequestrate. L'uomo poi si è allontanano in fretta. Miggiano venne a conoscenza che Signore aveva avuto un botta e risposta con il conducente del carro attrezzi in quanto voleva spiegazioni su chi fosse stato a portar via una Lancia Y 10. L'auto veniva utilizzata da un invalido civile e proprio per questo motivo il Comune di Lecce aveva rilasciato le autorizzazioni necessarie per i parcheggi consentiti agli invalidi.
Il 2 agosto del 2003 però i vigili urbani di Lecce effettuarono una contravvenzione per sosta riservata sugli spazi per invalidi, in questo caso sull'auto non venne esposto il contrassegno rilasciato dal Comune. Successivamente l'auto venne presa e condotta presso il deposito della Sgm, dove poi si sarebbe verificata l'aggressione da parte del 43enne nei confronti di Miggiano. Inoltre il giudice ha disposto un risarcimento per la parte civile. Questo però avverrà in separata sede.
Giovedì 23 aprile 2009
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