Redazione Online
LECCE | Sono 29 le ordinanze di custodia cautelare emesse questa notte nell'ambito dell'operazione «Peter Pan», che ha posto fine all'associazione facente riferimento al clan dei fratelli Mario ed Angelo Tornese, entrambi originari di Monteroni di Lecce e attualmente in carcere; il gruppo risulta inserito nel circuito della Sacra Corona Unita e rivolge le sue attività principalmente al traffico e spaccio di diverse sostanze stupefacenti fra cui cocaina, hashish e marijuana.
TRE ANNI DI INDAGINI | Quello di oggi rappresenta l'esito di uno sforzo durato tre anni, durante i quali le indagini della squadra mobile della polizia di stato, coordinati dal sostituto procuratore Valeria Mignone e con il supporto del procuratore capo Cataldo Motta, è riuscita a ricostruire il raggio operativo della complessa rete criminale: una struttura che si estende, oltre il territorio della provincia leccese, anche a quello di Brindisi e Brescia. E con un canale di rifornimento che arriva persino a Napoli e Foggia. Fra i reati contestati anche la detenzione illecita di armi da fuoco: nel caso specifico uno degli arrestati si trovava in possesso di una beretta calibro 9.
UN LAVORO DI SQUADRA | L'operazione della polizia di Lecce, è stata condotta in collaborazione con i reparti di Brindisi e Taranto e supportata dall'intervento aereo dei colleghi di Bari. Un lavoro di squadra che ha permesso di sciogliere il gruppo criminoso che fino al gennaio 2009 aveva fatto capo a Pierpaolo Carallo, un 26enne che aveva dimostrato eccessiva autonomia rispetto a quella desiderata dai membri della Scu se in quella data due sicari sono stati mandati a Carmiano con lo scopo di toglierlo di mezzo.
OPERAZIONE PETER PAN | L'operazione, che pure prende il nome dal locale di Monteroni, il «Peter Pan» appunto, presso cui Carallo era solito organizzare di sua iniziativa alcuni incontri, non prende le mosse da quell'omicidio. Subito dopo la sua morte, il clan dei fratelli Tornese, entrambi in carcere, si sostituì a Carallo nel prendere in mano le fila del traffico di droga, ricostituendo l'associazione con il gruppo brindisino, come nel caso di Raffaele Martena. Un altro uomo invece, Fabio Lorenzo, è risultato essere il custode della droga per conto del clan. Nel corso dei tre anni d'inchiesta gli agenti, avvalendosi anche di intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno effettuato 12 arresti e posto sotto sequestro diverse quantità di stupefacenti per un totale cumulativo corrispondente a un chilo e 600 grammi di cocaina, 1 chilo e mezzo di hashish, 4 chili e mezzo di marijuana.
I NOMI | Le 29 ordinanze di custodia cautelare, di cui in carcere, hanno interessato: Francesco Attanasio, Andrea Centonze, Marco Ciminna, Pietro Antonio Cino, Piergiorgio De Donno, Lorenzo De Pace, Amine Fouad, Mauro Giaccari, Mauro Iaia, Fabio Lorenzo, Nicola Magli, Raffaele Martena, Ivan Martucci, Antonio Mazzotta, Andrea Pellè, Roberto Pellè, Remolo Pelusio, Giuseppe Pinto, Davide Podo, Antonio Protopapa, Antonio Quarta, Vincenzo Scippa, Roberto Spagnolo, Spedicato Marcello, Rosanna Tornese, Miriam Guadalupi, Dario Giaccari, Antonio Facecchia, Annachiara De Luca.
IL QUESTORE | Soddisfatto il questore Vincenzo Carella, che in una comunicazione ha acclamato il «brillante successo» conseguito dagli agenti «nella lotta alla criminalità organizzata salentina, assicurando alla giustizia 29 appartenenti ad una associazione dedita al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, tra le più pericolose di questo territorio».
Martedì 29 novembre 2011
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