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LECCE | Sono 443 le persone che nel periodo di sei anni compreso fra il 2006 e il 2011, hanno riscosso indebitamente la pensione di accompagnamento, per un danno complessivo alle casse dell'Inps di 3 milioni e 800mila euro. È ciò che ha scoperto la guardia di finanza di Lecce nel corso dell'operazione «Free board», che ha permesso di analizzare la documentazione relativa a 1467 soggetti ricoverati in strutture sanitarie della provincia di Lecce in regime di lunga degenza, e la cui retta risultasse a carico dell'Asl o di altri enti appartenenti alla pubblica amministrazione, per individuare con gli opportuni accertamenti quanti di loro percepissero contemporaneamente l'indennità di accompagnamento.
L'AUTOCERTIFICAZIONE | Infatti la legge prevede che i due trattamenti non siano compatibili all'interno dello stesso periodo di tempo, e per questo motivo, al fine di tutelarsi, richiede da parte dei soggetti che ne fanno domanda, un'autocertificazione tramite la quale il richiedente della pensione accerta di non essere stato ricoverato presso istituti di cura a spese dello stato.
I finanzieri del nucleo di polizia tributaria, dopo aver informato la procura della Repubblica di Lecce, hanno quindi segnalato alla direzione provinciale dell'Inps di Lecce con lo scopo di portare avanti le successive azioni di recupero, ventisei persone, che contravvenendo alle disposizioni di legge hanno dissimulato la circostanza di ricovero gratuito, autocertificando il falso, e altri 417 soggetti che sempre nel tentativo di eludere la legislazione si sono astenuti dal fornire qualsiasi informazione in merito, sperando di riuscire così a farla franca.
Sabato 19 novembre 2011
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