«Noi c'eravamo», così nacque l'Italia Unita. Nel racconto delle prefetture e forze armate

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Lecce | Al multisala massimo

«Noi c'eravamo», così nacque l'Italia Unita
Nel racconto delle prefetture e forze armate

Presentazione del filmato «Le unità degli italiani» realizzato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri

di Barbara Melgiovanni

La band di Antonio Castrignanò /Reteluna
La band di Antonio Castrignanò /Reteluna

LECCE | Il 4 novembre non è una data casuale: oggi ricorre la giornata del ricordo del coraggio e del valore di tanti soldati che sacrificarono la loro vita per una patria ancora non unita. Quindi, nell’anno delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, il 4 novembre assume un significato ancora più ricco. Per questo motivo, d’intesa con il Comitato provinciale per la valorizzazione della cultura della Repubblica, questo pomeriggio è stato dedicato a ciò che ha unito nel tempo gli italiani, con particolare attenzione al contributo che hanno dato i Prefetti per realizzare l’unificazione amministrativa dell’Italia.

Il prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta /Reteluna
Il prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta /Reteluna

L’evento, chiamato «Noi c’eravamo», che si è tenuto alle 17 presso il multisala Massimo di Lecce, si è aperto con delle riflessioni sull’istituto prefettizio di Giuliana Perrotta, Prefetto della provincia di Lecce. Molte le autorità presenti: l’onorevole Adriana Poli Bortone, Lorenzo Ria e Alberto Maritati solo per fare qualche nome, e professori dell’Università del Salento, tra i quali il preside della facoltà di Lettere, Rosario Coluccia, uomini di cultura e soprattutto una platea gremita di giovani studenti, perché è proprio per loro che si è pensato e voluto l’incontro, un ulteriore appuntamento per ricordare e festeggiare il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Innumerevoli, infatti, le iniziative svoltesi in Provincia per ricordare lo storico traguardo.

Il procuratore capo, Cataldo Motta /Reteluna
Il procuratore capo, Cataldo Motta /Reteluna

«Pur essendo qui solo da due mesi e malgrado le difficoltà di conciliare gli sforzi organizzativi con la mole di lavoro della Prefettura - ha esordito il prefetto Perrotta - ho voluto organizzare quest’incontro per presentare il video realizzato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri». Il video è stato realizzato avvalendosi di una carrellata d’immagini, musiche e parole, che ripercorrono i momenti più significativi della nostra storia. Un video con una caratteristica: i contenuti non sono immediatamente comprensibili (il pubblico della sala era per la maggior parte composto da giovanissimi), così ci si è avvalsi di professori, magistrati e uomini di cultura per introdurre le varie parti di cui si compone. Il disincanto con prefazione di Maria Marcella Rizzo, docente di Storia contemporanea all’Università del Salento, la tragedia introdotta da Cataldo Motta, procuratore capo della Procura della Repubblica. Al regista Edoardo Winspeare il compito di disquisire sulla commedia, fino ad arrivare all’ultima parte del filmato dedicata alla diversità e alla solidarietà.

Carla Guido e Ivan Raganato /Reteluna
Carla Guido e Ivan Raganato /Reteluna

L’incontro si è chiuso sulle note del patriottico Fratelli d’Italia e con le sagge parole di Enzo Biagi, declamate dagli attori Carla Guido e Ivan Raganato: «Eppure così com’è, ingiusta e anche crudele, l’Italia io la trovo insostituibile. Non è la migliore, ma è umana. Ha rispetto della vita. Chiesero alla moglie di Manzù perché le piacevano le sculture del marito. Perché le fa lui, disse. Mi piace l’Italia, perché mi ha fatto».

Venerdì 4 novembre 2011

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