Nessuna prova testimoniale delle vittime nel processo a carico del bidello pedofilo

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Leverano | Le udienze penali continueranno vagliando soltanto le foto e i video

Nessuna prova testimoniale delle vittime nel
processo a carico del bidello pedofilo

Il giudice Tanisi accetta la richiesta del pm Stefania Mininni (concordato
con la parte civile) di allontanare le bambine dalle aule del Tribunale

di Valentina Castelli

Udienza a porte chiuse a palazzo di giustizia
Udienza a porte chiuse a palazzo di giustizia

LECCE | Continua l’udienza a carico del 65enne di Leverano Cosimo Bruno My. L’ex bidello è accusato di tentata violenza nei confronti di cinque bambine tutte di età compresa tra i 3 e i 5 anni.
Tutto avrebbe avuto inizio tra il gennaio e l’aprile 2010 a seguito di una denuncia di una delle mamme delle vittime. My prestava servizio presso il secondo polo dell’Istituto comprensivo ubicato in via Turati a Leverano. A seguito delle indagini si sarebbe accertato che l’uomo con la scusa di aiutare le bimbe a fare i loro bisogni, le avrebbe portate in bagno per eseguire celatamente i suoi orribili atti.

Cosimo Bruno My (65) di Leverano
Cosimo Bruno My (65) di Leverano

Durante l’incidente probatorio è stata raccolta la testimonianza della bambina che per prima avrebbe raccontato tutto alla madre. Sconcerto e disgusto nel paese, moglie e figli dell’accusato si sarebbero chiusi in casa negando ogni tipo di relazione. Tranquillo e probo lo descrivono i suoi vicini di casa.
L’imputato, successivamente, fu sostituito da due figure femminili ritenute brave e allo stesso tempo professionali, anche se è difficile lavorare in un contesto del genere. Tutto il paese si raccolse intorno al dolore e allo sgomento delle famiglie.

L’udienza tenuta in giornata in un’aula della seconda sezione penale presso il Tribunale di Lecce è stata tenuta dal presidente Roberto Tanisi. Il pubblico ministero Stefania Mininni ha fatto la richiesta, in concordanza con la parte civile, dell’eliminazione della prova testimoniale, affinché si decada solo sull’attività della base istruttoria. Ossia si vuole evitare la testimonianza diretta delle vittime e tener conto solo delle foto e dei video, eseguite nella scuola materna durante le indagini per verificare la testimonianza di una delle vittime. La richiesta è stata accettata dal giudice Tanisi. L’imputato è difeso dall’avvocato Carlo Madaro, mentre la parte civile è rappresentata dall’avvocato Mauro Calò, Francesca Conte e Antonio Romanello. La prossima udienza si terrà il 21 dicembre.

Lunedì 17 ottobre 2011

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