Redazione Online
NARDÒ | Un'area adibita a deposito di rifiuti speciali, 4mila litri di gasolio ed una tonnellata di olio per uso industriale sono stati oggetto del sequestro della guardia di finanza di Gallipoli nell'ambito delle operazioni rivolte alla tutela ambientale. Nel mirino dei militari una società di Nardò operante nel settore dei lavori stradali e scavi per la canalizzazione di impianti telefonici ed elettrici il cui gestore, un 46enne del posto, è stato denunciato alla procura di Lecce per detenzione di materiale infiammabile ed esplodente.
MATERIALE INFIAMMABILE NON AUTORIZZATO| Dall'attività ispettiva infatti è emerso che la società di persone neretina deteneva un notevole quantitativo di carburante, utilizzato per alimentare 11 camion, 5 motopale, 7 escavatori, 6 furgoni e 6 escavatrici a catena senza possedere la necessarie autorizzazioni. Un controllo sulla documentazione presentata dall'impresa ha evidenziato la mancanza dei titoli autorizzativi per utilizzare una così elevata quantità di materiale infiammabile, nel dettaglio 4 mila litri di gasolio per autotrazione ed oltre una tonnellata di olio per uso industriale impiegato per l'idraulica, la meccanica e la trasmissione dei mezzi. Per la raccolta del gasolio era stata realizzata una cisterna in ferro e coperta da tettoia, della capacità nominale di 5 mila litri, munita di pistola erogatrice sprovvista dei dispositivi antincendio e dell'impianto elettrico di messa a terra, accorgimenti necessari per garantire la sicurezza. L'olio industriale invece era stato stoccato in sei bidoni con apposito sistema di erogazione sempre contravvenendo a quanto previsto dalla legge in materia di sicurezza.
AUTOLAVAGGIO E DISCARICA DI RIFIUTI SPECIALI | Durante gli accertamenti è stato rinvenuto nel piazzale riservato al parcheggio un autolavaggio, riservato ai mezzi industriali impiegati dalla società, costituito da un box per il lavaggio, un'idropulitrice professionale di grandi dimensioni ed un compressore contente la sostanza detergente per pulizia dei veicoli. Ad aggravare la posizione dell'imprenditore neretino, oltre al fatto che l'attività di lavaggio dei veicoli fosse abusiva, anche la mancanza di appositi meccanismi di raccolta delle acque utilizzate per il lavaggio. Le acque reflue derivanti dalla pulizia dei mezzi pesanti, infatti, si disperdevano nell'ambiente inquinando il suolo e le falde acquifere sottostanti. Nel piazzale, un'area di 3 mila oltre al lavaggio è stata scovata una vera e propria discarica di rifiuti speciali: tre camion di grandi dimensioni, un furgone ed un'auto abbandonati, lastre di ferro accatastate, guaine in gomma, pali in vetroresina, disseminati sull'intera superficie. Immediato il sequestro penale dell'area utilizzata a discarica, dell'autolavaggio e del materiale altamente infiammabile e la denuncia dell'amministratore della società anche per reati ambientali.
Martedì 22 novembre 2011
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