Redazione Online
LECCE | Secondo un classifica stilata dal «Sole 24 ore» riguardo l’indebitamento pubblico il comune di Lecce si classifica ai primi posti. Il capoluogo salentino precisamente si trova al ventesimo posto ed è la prima città pugliese della classifica: il debito ammonta a circa 1.500 euro per abitante. Non è di sicuro un record di cui andare fieri, anzi per l’ennesima volta vengono confermate le difficoltà economiche alle quali deve fare fronte la città di Lecce.
Per Carlo Salvemini: «È una notizia non priva di ripercussioni per la nostra città. Quando parliamo di gestione dissennata delle risorse pubbliche è a questo che ci riferiamo. Un indebitamento per abitante alle stelle. Una città tecnicamente in dissesto come ammette lo stesso sindaco». Ma Attilio Monosi, assessore al bilancio del Comune di Lecce, non accetta le critiche di Salvemini e spiega: «Possiamo dire oggi con un pizzico d'orgoglio, di essere riusciti ad evitare il peggio. In questi anni l'indebitamento del comune di Lecce è rimasto pressocché invariato, ma abbiamo fronteggiato debiti fuori bilancio per circa 30 milioni di euro, tutti debiti rivenienti dal passato».
Quindi secondo Monosi l’indebitamento deriverebbe dalla cattiva gestione del Comune da parte dell’amministrazione di centrosinistra: «L’assurda transazione di metà degli anni ’90 che il Comune siglò con la Saspi – ha spiegato - cinquanta miliardi di vecchie lire a carico dei cittadini. Mentre a Salvemini riconosciamo la capacità di leggere i bilanci lo valutiamo negativamente per l'efficacia delle proposte, anzi per l'assoluta mancanza delle proposte». Per Monosi il Comune di Lecce ha dimostrato con i fatti come si amministra e come ci si comporta in situazioni di emergenza: «I casi Lupiae, Boc comunali e Brenta lo dimostrano», ha concluso.
Domenica 13 novembre 2011
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