Redazione Online
LECCE | L'ombra degli accordi non rispettati getta nel caos le aziende leccesi dedite alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti. Una situazione paradossale che rischia di congestionare il sistema: è ridotto il personale operativo, il numero di coloro, cioè, che il mestiere lo esercitano sul campo.
Mentre il personale altamente qualificato, costituito dai lavoratori di livello tre e superiori, che si occupano dell'amministrazione, del controllo e della coordinazione delle attività è addirittura in esubero.
Secondo Vito Perrone, rappresentante della Cisal, il punto fondamentale su cui verte la protesta sono gli scatti di anzianità, poiché i criteri temporali oggettivi spesso non vengono rispettati, a favore di un calcolo maturato secondo macchinosi vincoli di parentela.
Esiste un accordo, che si preoccupava di far inquadrare i figli dei lavoratori andati in pre-pensionamento, inserendoli direttamente al secondo livello, mentre la prassi attuale è diventata quella di agevolare persone entrate nell'organico con livello superiore.
Insomma, un quadro caotico e pieno di falle capaci di assorbire una buona fetta del denaro della comunità. Per i sindacalisti del Cobas è naturale che il comune di Lecce vigili su quanto compiuto dalle ditte, e che in nome degli accordi presi in sede d'appalto, in caso di inadempienza i contratti con queste vengano recisi. Cosa che invece puntualmente non accade: Axa ed Ecotecnica conservano i loro privilegi e prorogano indefinitamente le scadenze dei loro obblighi contrattuali.
Secondo Luigi Ranfino, rappresentante della Flai Cobas, anche per quanto concerne i futuri ammodernamenti di legge in direzione dell'intensificazione della raccolta porta a porta, la situazione resta nebulosa. Ciò che manca è la capacità di pianificare con chiarezza, sia nell'ottica del presente, che in quella di una prospettiva futura.
Se questi problemi costituiscono un fronte d'intesa comune per i lavoratori del settore, non unanimi risultano invece le strategie che i sindacati hanno deciso di adottare per portare avanti questa battaglia. In presidio sotto Palazzo Carafa, i rappresentanti di Ugl, Cisl, Uil, Cisal e Flai Cobas, attendono con i loro iscritti di essere ascoltati dal sindaco Perrone.
Intanto Cgil, Fiadel, Ufd, e Usb hanno preferito il dialogo diretto all'astensione, per non sovrapporre ai problemi già presenti, la perdita economica puntuale sugli stipendi dei loro tutelati.
Come l'Ufd che l'11 ottobre aveva inviato una richiesta di negoziazione ad Axa, Ecotecnica, al sindaco di Lecce, Paolo Perrone e al presidente dell'Ato Lecce 1.
Anche Gianni Garrisi, vicesindaco nonché presidente dell'Ato Lecce 1, aveva proposto di puntare alla mediazione per scongiurare lo sciopero, durante il vertice tenutosi venerdì presso la sede di Confindustria Lecce.
E oggi rilancia, proponendo un incontro mercoledì mattina presso l'assessorato all'Ambiente con Axa ed Ecotecnica, e un secondo appuntamento in data da definire con i sindacalisti e i lavoratori, al fine di giungere ad un accordo che arrivi a ricomporre l'interesse di tutti.
Lunedì 17 ottobre 2011
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