Redazione Online
LECCE | Si è conclusa con l'arresto dei due motoscafisti l'operazione coordinata dai carabinieri della motovedetta di Otranto con il sostegno del personale del «Circomare», iniziata lo scorso 29 novembre a seguito del naufragio di una nave al largo delle coste salentine, in località «Villaggio Paradiso» a Santa Cesarea Terme.
UN TUFFO IN ACQUA E SI PERDONO LE TRACCE | I due responsabili Mustapha Ahmad, 18enne di nazionalità irachena e Mohamad Ahmad Samer, 29enne palestinese che al momento dello schianto erano riusciti a fuggire tuffandosi in acqua, sono finiti in manette con l'accusa di favoreggiamento all'immigrazione clandestina di stranieri nel territorio italiano. Un'imbarcazione di 20 metri, battente bandiera turca, si è schiantata contro uno scoglio, colando a picchio ad una decina di metri dalla riva. A bordo iracheni, afgani, pakistani, uomini, una donna incinta ed una decina di minori salvati dalle gelide acque in cui erano naufragati e trasportati presso il centro di prima accoglienza «Don Tonino Bello» di Otranto.
PERCOSSE, MINACCE E DIGIUNO PER I MIGRANTI | Proprio le ricostruzioni fornite ai carabinieri dai poveri malcapitati, con l'aiuto di un interprete, sono state utili a dare una svolta alle indagini, permettendo ai militari di identificare i fuggitivi. I migranti hanno raccontato di aver subito soprusi e violenze durante tutto il tragitto: gli aguzzini li hanno malmenati con bastoni di legno, costretti al digiuno per giorni ed obbligati a sborsare somme di denaro dai 4mila agli 8mila dollari per raggiungere le coste italiane e coronare il loro sogno di un futuro migliore. Oltre ai due scafisti, attualmente detenuti presso il carcere di Lecce, sono state fermate e denunciate a piede libero altre tre persone, un siriano di anni 34, un minore di nazionalità irachena ed un 26enne palestinese.
Mercoledì 30 novembre 2011
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