Redazione Online
OTRANTO | È riuscita a sottrarre al fisco 5 milioni di euro, la società salentina che sulla carta si presentava come una associazione no-profit, per avvalersi delle agevolazioni fiscali concesse alle società onlus. Il settore trattato: quello del disagio sociale in ambito giovanile. Con un organico ramificato sul territorio del basso salento al punto da contare ben 54 lavoratori, nessuno dei quali regolarizzato secondo le sue effettive mansioni. Metà falsamente inquadrati come collaboratori a progetto, nonostante il rapporto di evidente dipendenza. Gli altri 27 nemmeno riconosciuti come lavoratori, ma semplici volontari, che dopo una giornata lavorativa lunga dieci ore venivano remunerati con cifre attorno alle 400 euro al mese.
Secondo i finanzieri della compagnia di Otranto, che hanno effettuato le verifiche del caso, l'attività è arrivata a omettere i reali ricavi, deducendo costi per circa 3 milioni di euro, una cifra spropositata a cui va sommato l'abuso dell'aliquota IVA ridotta, riservata agli enti non lucrativi, un ulteriore risparmio d'imposta che si aggira attorno ai 1,7 milioni di euro.
Le fiamme gialle, guidate dal maggiore Luca Petrocchi, hanno imposto ai 4 soci l'onere di corrispondere ognuno la propria quota di responsabilità per gli obblighi assunti dalla società nei confronti del fisco.
Martedì 11 ottobre 2011
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