Redazione Online
SCORRANO – Le storie belle cominciano quando tutto sembra perduto. Perché Cosimo e Angelica, lui 29enne e lei di 44 anni, hanno finalmente trovato un posto dove stare. Una casa. Perché il lavoro è tutto, si sa, ma la casa è la casa e se non ce l’hai non c’hai neppure la serenità mentale per metterti a cercare un lavoro. Dopo il nostro articolo-denuncia pubblicato nella vigilia di Capodanno su Reteluna.it (leggi qui) finalmente qualcuno si è fatto sentire. In realtà di chiamate ne sono arrivate tante: in molti hanno risposto all’appello di Cosimo e Angelica. Ma la proposta più seria è arrivata da Scorrano.
Il proprietario di casa non vuole pubblicità, e ha ragione. Perché questa storia è un dramma perché chi l’ha vissuta, e merita tutto il rispetto possibile.
LA NUOVA CASA – Quello di Cosimo e Angelica è un appartamento al piano terra, di circa una cinquantina di metri quadri. Piccola sì, ma i confort ci sono tutti. L’entrata è indipendente. Superato l’ingresso si arriva nella cucina, dove c’è perfino il forno a microonde. La stanza da letto è ammobiliata e oltre all’armadio ha comò, comodini e sulla scrivania c’è pure il computer, che oggi è indispensabile se ti devi trovare un lavoro o inviare un cv. Il riscaldamento è autonomo. Cosimo è davvero felice, quasi incredulo. Angelica finalmente è serena. Questa casa è l’occasione che aspettavano per ricominciare.
OSPITALITÀ, UN GESTO D’AMORE – Del proprietario non importano le generalità: un gesto d’amore non ha bisogno di pubblicità. Lui è uno che la vita l’ha vissuta, sa bene quanto sia difficile oggi vivere nel sud Italia. «Se il nord è in crisi – dice – stai tranquillo che nel sud le cose vanno peggio». E se le prospettive restano difficili, Cosimo promette di darsi da fare. Oggi ha pranzato con la famiglia del padrone di casa. Mi dice che già domani comincerà a guardarsi intorno per vedere cosa offre il paese seppur come tutti i comuni della provincia sia segnato dalla crisi.
INCONTRARSI A FASANO – Cosimo e Angelica si sono incontrati a Fasano. Quando sono arrivati a Lecce si sono scontrati con una realtà diffidente. È stato un pachistano a toglierli dalla strada nella notte di Natale, ed ad aver dato loro ospitalità per qualche giorno in attesa di una migliore sistemazione che però non è arrivata. Grazie al potere dei media, di Internet e della televisione, e soprattutto con un po’ di necessario coraggio per mettersi davanti a un microfono e lanciare un appello, i due disagiati sono così riusciti a riprendere in mano le redini della propria vita.
Sabato 3 gennaio 2015
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