Redazione Online
LECCE | Che fine ha fatto la «Trax Road»? È quello che si chiede la consigliera di «Io Sud», Maria Rosaria Ferilli. Partiamo però dall’inizio. Nel giugno 2005 è stato presentato al Comune di Lecce un progetto denominato appunto «Trax Road», voluto fortemente dall’allora sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone e finalizzato al collegamento tra le due zone 167 per modificare lo spazio vuoto che separa i due grandi blocchi edilizi siti all’inizio della Lecce-San Cataldo. Nel 2007 la Poli Bortone ha inserito il progetto nell’ambito del Prusst (il Piano di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio), con l’obiettivo strategico non solo di riallacciare due settori di un quartiere, ma di fare in modo che la loro unione e l’individuazione di nuovi centri d’interesse producessero un concreto processo di rigenerazione finalizzato oltre che alle esclusive esigenze del quartiere medesimo, anche allo stimolo di un’attenzione e una sensibilità più vaste che determinassero la «centralità» di quell’area periferica
Nello stesso anno il progetto è stato finanziato dall’Anas (gestore della rete stradale e autostradale italiana) con una cifra di 2 milioni e 400mila euro. Un’ opera di «compensazione ambientale» per la realizzazione del raddoppio della tangenziale Ovest, di un vero e proprio parco cittadino attrezzato a verde dell’estensione di quasi 3 ettari, con laghetto artificiale ed area urbana collegata con piste ciclabili e corredata da altre strutture. Il giorno 29 aprile 2010 sono ufficialmente partiti i lavori del cantiere della «Trax Road» inaugurati dal sindaco Paolo Perrone con la promessa che si sarebbero conclusi dopo 465 giorni, cioè l’8 agosto scorso.
Oggi appare però evidente che i lavori sono a rilento e che il cantiere sembra molto lontano dalla chiusura e dalla conseguente consegna alla città del parco. «Chiedo dei chiarimenti al Sindaco Perrone, all’Assessore ai lavori pubblici e all’Urbanistica – ha comunicato la Ferilli – perché non sono state rispettate le scadenze previste? Vorrei conoscere i nomi dei responsabili e sapere se pagheranno i danni conseguenti alla mancata consegna dei lavori. E infine se sia prevista una penale e se sia già stata richiesta».
Mercoledì 26 ottobre 2011
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