Arriva la condanna al sindaco di Ruffano. Sei mesi per l'accusa di minaccia aggravata

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GIUDIZIARIA | Dal palazzo di città la vicenda finì in Tribunale

Arriva la condanna al sindaco di Ruffano.
Sei mesi per l'accusa di minaccia aggravata

La sentenza è giunta oggi. Il pubblico ministero, Guglielmo Cataldi, aveva chiesto un anno e tre mesi di reclusione. Ma la pena è stata diminuita: sei mesi di carcere per il primo cittadino di Ruffano accusato di minaccia aggravata e di abuso d'ufficio

di Paolo Franza

Palazzo di giustizia
Palazzo di giustizia

RUFFANO | Sei mesi di carcere per il primo cittadino di Ruffano, Luigi Nicola Fiorito. La condanna è arrivata nella giornata di oggi. Il sindaco è stato giudicato per l'accusa di minaccia aggravata. Il 26 marzo scorso davanti al gup Annalisa De Benedictis, ci fu la requisitoria del sostituto procuratore. Il pubblico ministero Guglielmo Cataldi, formulò le sue richieste, un poi è stata la volta degli avvocati difensori, Alvaro Storella e Luigi Suez, che però si sono rivolti al giudice chiedendo l'assoluzione di Fiorito sostenendo che «il fatto non sussiste».

Dopo le pesanti accuse, quelle di minaccia a pubblico ufficiale e abuso d'ufficio, il sindaco di Ruffano, Luigi Nicola Fiorito ha beneficiato di uno sconto disputato in camera di consiglio, in quanto la condanna è di solo sei mesi. Il primo cittadino venne preso in causa dopo una serie di attenzioni per via del difficile rapporto col comandante della polizia municipale.

Secondo l'accusa il comandante della polizia municipale sarebbe stato costretto dal sindaco il 25 settembre 2004, a compiere atti diversi da quelli dettati dal suo dovere di pubblico ufficiale. Inoltre, Fiorito dovrà rispondere anche di abuso d'ufficio. Accuse di presunta sussistenza, visto che al vaglio della magistratura ci sono diversi episodi, come quello del 18 luglio del 2005, secondo cui il sindaco avrebbe violato la legge quadro sull'ordinamento del corpo di polizia municipale.

A quanto pare Fiorito avrebbe chiesto alla Giunta l'approvazione di una delibera secondo la quale si sarebbero dovuti cambiare i rapporti di dipendenza, e la scala gerarchica, oltre che l'organigramma.

Dipendenza in base alla quale, a quanto se ne sa, si sarebbe regolamentato il rapporto fra il comandante del corpo di polizia locale e il capo di gabinetto del Comune.

Ci sarebbe stato inoltre uno spostamento di competenze, dall'Ufficio commercio a quello dei Tributi. A questo, si aggiungono anche alcuni servizi dati ad esterni, ma non programmati nei tre anni.

Giovedì 23 aprile 2009

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