Cronaca
Redazione Online
PARABITA | Gestiva un autolavaggio senza alcuna autorizzazione commerciale, svolgendo diverse mansioni privo di licenza. Nei guai un 69enne di Parabita.
Il pensionato aveva messo su un’attività economica senza essere titolare di partita Iva né in possesso della prevista documentazione contabile e fiscale per l’esercizio dell’attività d’impresa. Eppure l’autolavaggio non era gestito «sottobanco» ma era ben visibile al pubblico con tanto di apposite insegne. La guardia di finanza della compagnia di Gallipoli ha inoltre rilevato diverse violazioni delle norme ambientali: infatti l’acqua usata per lavare le autovetture veniva scaricata per mezzo di un tombino in una falda acquifera circostante. Non contento, l’uomo stoccava, all’interno del piazzale dell’autolavaggio, senza autorizzazione, un enorme quantità di materiale ferroso, rifiuti speciali e 220 pneumatici di varie dimensioni.
Il pensionato esercitava poi all’interno di un box l’attività polifunzionale di meccanico, gommista e carrozziere senza alcuna licenza e senza essere iscritto alla Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato. L’autolavaggio e tutta la strumentazione relativa (idropulitrici professionali, aspirapolveri, bidoni di detersivi, lucido per cruscotti), il materiale ferroso ed i pneumatici illecitamente stoccati, banchi attrezzi, carrelli porta-attrezzi, macchinari per l’equilibratura delle gomme, varie bombolette spray di vernice, lattine di olio per freni, un bidone di diluente al nitro, attacchi per aria compressa, due scaffali contenenti numerosi attrezzi, una saldatrice sono stati sottoposti a sequestro e il titolare è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Lecce per reati ambientali e evasione fiscale. Sarà inoltre applicata la sanzione amministrativa di 5.164 euro, prevista per l’esercizio abusivo dell’attività commerciale.
Mercoledì 9 novembre 2011
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