San Donato di Lecce | Atti vandalici nella notte: obiettivi la piazza principale e il comune
Dopo gli episodi di intolleranza degli ultimi anni, si rendono necessari provvedimenti a tutela del regolare svolgimento dei pubblici incarichi
SAN DONATO DI LECCE | Sassi lanciati nella notte da mani ignote colpiscono le finestre di via Giacomo Brodolini, dove ha sede l'ufficio del sindaco di San Donato. Durante le stesse ore, nella piazza principale del comune, due monumentali colonne in pietra leccese alte due metri vengono abbattute. Il sindaco Ezio Conte, 47 anni, appartenente alla categoria professionale degli infermieri, ha appreso la notizia questa mattina, dopo le segnalazioni di un vigile urbano che giunto sul luogo per primo, si è trovato in piazza di fronte a una delle colonne divelte. Non è il primo episodio di vandalismo che colpisce le istituzioni del comune salentino. Il primo cittadino, raggiunto al telefono, appare sensibilmente preoccupato e seccato dall'insano gesto. Le sue sono parole di denuncia: «Non è la prima volta che vengo minacciato». Ricorda come, già tre giorni dopo la sua insediazione, nel 2008, era stato oggetto di "avvertimenti", e gli episodi pare siano proseguiti per anni, fino alle evoluzioni degli ultimi mesi che hanno visto un susseguirsi di deprecabili atti compiuti contro gli edifici del comune: come quando due mesi addietro i vandali hanno colpito il palazzetto dello sport, sottraendolo all'uso della cittadinanza. E nell'ultimo mese gli episodi di scontento si sono moltiplicati: minacce agli assistenti sociali e alla persona del sindaco, una stanza dell'amministrativo bruciata e poi la vicenda che ha avuto luogo nel Palazzo del Comune, quando ignoti si sono infiltrati nell'edificio, e dopo aver staccato gli estintori dalle pareti, hanno spruzzato la schiuma antincendio per tutto l'immobile. Rimane da accertare se non sia il caso di una vendetta personale, di qualche contestatario, insoddisfatto dal modo in cui sono trattate le politiche lavorative nel momento attuale già di forte tensione sociale. Ma riguardo l'ipotesi che l'atto sia opera di un «indignato», un ragazzo come tanti che sull'onda della protesta di ieri possa essersi fatto trascinare in una bravata, una dimostrazione fai da te compiuta magari con la complicità di un qualche compagno d'avventura, il sindaco rimane piuttosto cauto: «Si tratta di un fenomeno che va ben oltre il momento presente, e che proprio per questo motivo si rende, se possibile, ancora più grave e preoccupante».
Invoca l'intervento delle istituzioni, affinché la situazione, divenuta insostenibile per tutta l'amministrazione, venga rimessa sotto controllo e le prepotenze che il Comune è costretto a subire siano placate, e continua: «Quando un sindaco viene minacciato sotto lo sguardo dei suoi cittadini, la cittadinanza si fa delle domande. Ed è giusto che arrivi il momento in cui queste risposte vengano effettivamente date». I carabinieri della Stazione di San Cesario di Lecce, la cui competenza territoriale si estende anche sul comune di San Donato, hanno avviato le indagini del caso, per risalire agli autori di un simile gesto.
Domenica 16 ottobre 2011