Lecce | Boom di divorzi in comune
La consensualità delle parti per volersi separare in modo "pacifico" ha reso più snello sciogliere il legame matrimoniale. Addio tempi infiniti in Tribunale?
Il per sempre insieme ormai è un ricordo, dall’entrata in vigore della nuova legge sul divorzio breve, nel nostro Comune si è registrato un notevole flusso di richieste. Infatti gli uffici dello stato civile sono sovraccarichi di richieste, il ritmo è altissimo e c’è mancanza di personale. Abbiamo intervistato la Dott.ssa Laura Settembrini funzionario responsabile dell’ufficio matrimoni del Comune di Lecce, per avere idee più chiare su cosa accade nella nostra città.
Dall’entrata in vigore della legge quanti utenti hanno usufruito del servizio? Il servizio è entrato in vigore alla fine del dicembre scorso, quindi quasi un anno. La richiesta è notevole: all’inizio ci siamo trovati coppie che avevano già iniziato l’iter di separazione/divorzio davanti ai tribunali, ora con questa possibilità si sono rivolti direttamente in Comune (per chi aveva i requisiti non avendo figli e non volendo pattuire nessun carattere patrimoniale). Oggi abbiamo una realtà molto diversa, poiché abbiamo richieste da giovani coppie che avevano celebrato matrimonio molto di recente, dove il rapporto coniugale è entrato in crisi dopo due mesi e in alcuni casi a sei, quindi richiedono allo stato civile di separarsi ufficialmente.
Come è strutturata la procedura? La procedura è strutturata in due step: il primo la dichiarazione di volersi separare/divorziare, mentre il secondo step consiste nel convalidare la dichiarazione a distanza di almeno trenta giorni. Ad oggi l’ufficio matrimoni a ciclo concluso ha messo fine a cinquantuno matrimoni, mentre a itinere ce ne sono una trentina.
C’è stato qualcuno che ci ha ripensato? Qualcuno c’è, un esempio recente proprio in questi giorni due coniugi non si sono presentati all’appuntamento regolarmente concordato, ci hanno ripensato perché non dovendo pattuire nessun aspetto di carattere patrimoniale dovevano rivolgersi ad un legale, perché da noi non regolamentano nulla, ma se non c’è la consensualità allora devono rivolgersi ad un legale, quindi ci ripensano, non lo fanno con noi per fare una negoziazione assistita con un legale.
Se questa procedura è davvero così semplificata oltre che un risparmio economico c’è un risparmio di tempo? Per il cittadino sì, non ha più i tempi di attesa del tribunale, udienze con i giudici e quant’altro, per gli uffici è un aggravio procedurale perché questa nuova attività non ha comportato l'assunzione di nuovo personale, poiché il personale precedentemente occupato che svolgeva determinate attività si ritrova anche ad espletare questa nuova procedura.
Il rapporto statistico sposati e divorziati dall’entrata in vigore della legge qualè? I matrimoni rispetto al passato sono diminuiti notevolmente però sono aumentati i divorzi, mentre le separazioni sono aumentate decisamente.
Lecce è stata una delle prime città che lo ha offerto: indagando un po’ nei comuni limitrofi abbiamo riscontrato che non c’era molta informazione... La legge è stata chiara dall’inizio, subito ne sono seguite le circolari ministeriali che hanno disciplinato la procedura. Noi dall’inizio abbiamo adottato i provvedimenti interni con delibere di giunta per stabilire e definire la tariffa comunale che noi riscuotiamo. Ci siamo adoperati subito con gli strumenti e abbiamo anche collaborato da subito con la procura per le negoziazioni assistite.
Martedì 8 dicembre 2015