Ugento | una doppia linea di tubi riversava nell'agro il liquido di risulta del frantoio
Il titolare dell'oleificio inquinante è un 70enne del luogo: denunciato
UGENTO | Continuano i rilevamenti di attività d’inquinamento nel territorio della zona del Capo, già oggetto dell’intervento delle Fiamme gialle nel novembre scorso, quando venne scoperta una discarica abusiva di materiali pericolosi. Questa volta non solo il verde dorato degli ulivi ricopriva i campi di un terreno del Sud Salento: una macchia nerastra si estendeva sul terreno agricolo adiacente, sui cui non era stata fatta crescere alcuna piantagione, ma al quale, al contrario, era stato destinato lo smaltimento della lavorazione dell’olio del vicino frantoio. I tubi e il terreno così malamente snaturato sono stati trovati e sottoposti a sequestro.
UNA VASTA LAGUNA NERA OLTRE GLI OLIVETI | Una doppia linea di tubazioni in ferro zincato, della lunghezza di 200 metri circa, versava in un terreno agricolo lasciato incolto il liquido di risulta della lavorazione delle olive proveniente dal vicino frantoio. La radura si è trasformata in tal modo in una laguna invasa da un’ingente quantità di scarti industriali oleosi e di colore grigio scuro che ristagnando sul suolo hanno dato vita a vistosi fenomeni di «lagunaggio», attirando insetti attorno all’area mefitica. Dietro segnalazione del nucleo operativo della sezione navale della Guardia di finanza di Gallipoli, i militari della tenenza di Casarano hanno svolto un’approfondita attività di indagine mediante sopralluoghi ed accertamenti presso gli organi amministrativi competenti, che si sono conclusi con il sequestro dell’agro inquinato, di circa 42mila metri quadri, situato nella campagna ugentina, assieme all’attrezzatura rinvenuta in loco.
UN OLEIFICIO DI LUNGA TRADIZIONE | Il titolare dell’attività, colpevole di aver supplito in modo dannoso allo smaltimento degli scarti della stagione olearia, è un 70enne del luogo che lavora da lungo tempo nel settore. L’imprenditore era proprietario del terreno su cui lui stesso disponeva lo scarico del liquido inquinante: al suo affidamento vengono dati in regime di gratuita giudiziale custodia l’appezzamento e gli strumenti sequestrati. Nei suoi confronti è stata emessa una denuncia alla Procura della Repubblica di Lecce.
SUCCESSIVE ANALISI CHIMICHE E OPERAZIONI DI TUTELA DELL’AMBIENTE | Alle operazioni di sequestro hanno fatto seguito quelle di analisi e recupero del territorio. E’ stato infatti richiesto l’intervento del nucleo di vigilanza dell’Asl competente che ha provveduto in diversi punti del terreno in questione al prelevamento di campioni del liquido inquinante per sottoporlo ad analisi chimica. Una volta accertata l’esatta natura e il grado di nocività delle sostanze esaminate, verranno programmate operazioni di bonifica relative alla maggior parte delle zone danneggiate individuate.
Sabato 7 gennaio 2012