TRICASE | Manca ormai meno di un mese alla scadenza degli ammortizzatori sociali, ultimo precario sostegno a tutela dei lavoratori del gruppo Adelchi di Tricase, che si trovano in questo momento a un passo dal licenziamento collettivo. In un momento come questo la tempestività degli interventi è la cosa che più preme ai sindacati, e lo fanno sapere chiedendo l'interessamento del Prefetto di Lecce, attraverso una richiesta ufficiale presentata questa mattina, affinché solleciti i ministeri a fissare una data di discussione del caso, dopo la promessa fatta dalla Regione nella data del 22 novembre 2011.

IN DIALOGO CON LA REGIONE | Solo due settimane fa, infatti, i sindacati confederali e di categoria Cgil, Cisl, Uil, Filtectem Cgil, Femca Cisl e Uilta Uil di Lecce, hanno organizzato un incontro con la Regione, presso la sede di Bari, per spingere le istituzioni ad agire circa una questione che rischia di diventare ogni giorno più esasperata: 720 famiglie che rischiano di ritrovarsi dall'oggi al domani, dopo la sempre più vicina data del 31 dicembre, senza stipendio e senza alcuna prospettiva di ricollocazione immediata. E tutto questo a ridosso di un periodo, quello natalizio, che dovrebbe offrire spunti di speranza, ma non fa che rendere più evidente l'amaro contrasto con la realtà.

IL TAVOLO INTERMINISTERIALE | L'incontro si era risolto con l'impegno, da parte della Regione, di interpellare il governo affinché fosse convocato un tavolo interministeriale fra il ministero per lo Sviluppo economico e il ministero del Lavoro, con lo scopo di valutare una proroga degli ammortizzatori sociali e magari risollevare il problema di una futura ricollocazione del personale.

 «NON POSSIAMO PIÙ ASPETTARE» | «Abbiamo notato nell’attuale governo nazionale l’attenzione e la sollecitudine dimostrate nei confronti dei lavoratori della Fiat di Termini Imerese: ora ci aspettiamo che anche i lavoratori del Gruppo Adelchi di Tricase ricevano la stessa considerazione». Ma le scadenze incombono: la preoccupazione è che gli iter burocratici possano trascinarsi per le lunghe, sopratutto per la fisiologica congestione a cui vanno normalmente incontro gli uffici nel periodo festivo: «Ritardi e allungamenti di tempi che non farebbero altro che esasperare una situazione già arrivata al limite per centinaia di lavoratori». Un appello particolare è poi rivolto ai deputati di casa affinché pongano una vigorosa attenzione su una questione il cui destino risulta fortemente intrecciato con il tessuto produttivo ed economico del nostro territorio in generale.