Lecce | Cisal, cisl, uil, cgil e ugl trasporti, in prefettura per dar voce ai problemi ignorati

Sgm: oggi autobus cittadini fermi per 24 ore

Peyla si impegna, ma rischia lo sciopero bis

Se non si giungerà a un accordo, pronto il nuovo blocco per giorno 15

Un autobus della Sgm
Un autobus della Sgm

LECCE | Autobus cittadini fermi per tutta la giornata di oggi, a causa della mobilitazione voluta dai sindacati Cisal, Cisl, Uil, Cgil e Ugl, per richiamare l'attenzione della Sgm, sulle principali problematiche lamentate già da tempo dagli autisti delle autolinee. Lo sciopero, che inizialmente era stato previsto di otto ore, lascerà coperte solo le fasce orarie garantite: dalle 6 alle 9 del mattino, e dalle 12 alle 15.

L'INDIFFERENZA DELLA DIRIGENZA | Fra i punti più accesi del dibattito l'applicazione della tassazione agevolata a favore dei lavoratori dipendenti, legge del 2008 che permetterebbe di salvaguardare una parte della retribuzione, quella derivante dai premi aziendali, da un sistema fiscale altrimenti fortemente penalizzante. Intervento che per l'azienda di trasporti pubblici del comune di Lecce non porterebbe alcun incremento di spesa. Inoltre, spiega il segretario della Faisa Cisal, Antonio Rizzini, «è dal 2004 che la Sgm non condivide con i suoi dipendenti i profitti», nonostante il bilancio attivo lo richieda.

DIVISE LOGORE E MANCANZA DI TRASPARENZA | Ma l'incuria nei confronti del personale non si esaurisce con il disinteresse burocratico e fiscale: le divise ormai logore non vengono rinnovate da tempo, sebbene per regolamento andrebbero sostituite ogni 3 anni. E ancora: la mancanza di trasparenza nella definizione dell'organico, rende confuso di riflesso l'accesso alle promozioni, che anziché seguire un criterio reale cucito sul fabbisogno dell'azienda, resta vincolato alle scelte particolari della dirigenza.

LA QUESTIONE FILOBUS | La dichiarazione fatta dal sindaco Paolo Perrone durante la conferenza stampa invocata d'urgenza sul tema del filobus, non ha fatto che esacerbare gli animi di una situazione già per sé esasperata: se infatti l'impianto non partisse davvero, una ventina di lavoratori precari, che attualmente non prendono più di 600 euro al mese, vedrebbero sfumare la possibilità di essere impiegati a orario pieno, e di conseguenza di vedersi aumentato lo stipendio.

UNA MOBILITAZIONE EVITABILE | Secondo i sindacalisti Domenico Conte, della Cgil, e Sergio De Rinaldis, della Ugl trasporti, se l'azienda avesse accettato le proposte che gli erano state fatte in precedenza, lo sciopero di oggi non sarebbe nemmeno stato necessario. Il presidente dell'azienda, Gianni Peyla, presente in prefettura durante la discussione dei punti, ha affermato di volersi impegnare per portare a soluzione i problemi nel più breve tempo possibile, se non altro per quanto concerne il tema della fiscalità. Intanto, le associazioni fanno sapere di essere pronte ad una nuova protesta, indetta per il 15 di dicembre, nel caso in cui la situazione non dovesse sbloccarsi prima.

Lunedì 5 dicembre 2011