Lecce | la provincia sosterrà la candidatura della città con ogni strumento istituzionale
Salvemini:«Sono necessari degli investimenti nel capitale della cultura»
LECCE | Si è riunito ieri mattina nella sala giunta di Palazzo Carafa il tavolo istituzionale preposto alla candidatura di Lecce «Capitale europea della Cultura» del 2019, con la presenza del sindaco Paolo Perrone, la vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone, il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, il prorettore dell’università del Salento Carmelo Pasimeni e Marcello De Giorgi, delegato per conto della camera di Commercio. Tra le priorità la creazione di un comitato promotore a sostegno della candidatura della città per avanzare una proposta culturale integrata tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti e di mettere a sistema progetti e programmi.
CANDIDATA A CAPITALE D'ARTE E DI CULTURA | Lecce, a detta di Perrone, avrebbe, infatti, tutte le caratteristiche storiche, artistiche, architettoniche e soprattutto culturali per ambire a pieno titolo a diventare capitale europea della cultura, tuttavia riconosce che «il percorso è lungo, difficile e complicato». Pertanto, ha aggiunto il sindaco: «Dobbiamo essere bravi a presentare un progetto capace di valorizzare al massimo le nostre politiche culturali fino al 2019, facendolo diventare patrimonio del nostro territorio. E’ un impegno che come sindaco di Lecce ho assunto, e che intendo portare a termine con il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali del territorio e dei miei concittadini che, sono certo, sapranno comprendere le nostre ragioni e continuare a sostenere le nostre politiche in ambito culturale». L'appello è riferito soprattutto agli artisti, la cui attività, libera per definizione, deve però confluire nella proposta complessiva a sostegno della candidatura. Il primo cittadino ha, infatti, precisato: «In un’ottica prospettica, certo, ma senza appiattire le differenze e le specificità del nostro territorio di riferimento; e questo non attiene né a visuali limitate conseguenti a casacche politiche, né a tentazioni elettoralistiche di sorta, bensì esclusivamente alla necessità di garantire a Lecce, che capitale d’arte e cultura è già nei fatti, il riconoscimento di un ruolo determinato dalla sua storia e, non ultimo, da un successo a 360 gradi decretato da flussi turistici qualificati in un momento in cui altrove (per esempio in Toscana) si piangono cospicui cali di interesse».
PROGRAMMAZIONE DI RISORSE ED INTERVENTI | A dire la sua anche Carlo Salvemini, che a tale proposito ha dichiarato: «Ancor prima di proporsi come capitale della cultura c’è da investire nel capitale della cultura». Sarà proprio questo il motivo trainante dell'incontro progettato dal vendoliano alle Officine Cantelmo, che ha, infatti come titolo: «Lecce città pubblica, il capitale della cultura». Uno spazio pubblico di confronto, aperto ad artisti, creativi, operatori ad ogni titolo della cultura: «Vogliamo parlare con voi, di voi - dichiara Salvemini - aprire uno spazio pubblico di confronto in cui le proposte diventano collettive e quindi bene pubblico, per individuare gli elementi cardine di una nuova programmazione di risorse e interventi. Un diverso ruolo da assegnare alle politiche della cultura in città dove trovino spazio parole come conoscenza delle realtà culturali, visione, regole, investimenti, trasparenza, competenza, progettualità, strategie per l’uso degli spazi, pianificazione delle attività culturali».
LA CULTURA IN DIVENIRE LONTANA DALLE INFLUENZE POLITICHE | Dello stesso proposito la rivale politica Capone, secondo la quale: «Bisogna lavorare da subito ad una proposta progettuale con tutti i principali organismi pubblici e privati che vogliano aderire, cercando di recuperare il tempo perduto e costruendo intese sul progetto, mettendo insieme e in rete tutti i progetti culturali, e non solo, che siano già esistenti o in programma, e lavorare al programma prospettico con lena e dedizione». Un lavoro sul recupero delle risorse per il futuro quello che la lancia la vicepresidente della Regione: «la Regione Puglia ha finanziato molti progetti e attività culturali a Lecce (da Art Lab a Italia Wave, dalle attività teatrali a quelle delle imprese culturali). Ora, se ci crediamo tutti, bisogna costruire un grande canovaccio in cui tutti si sentano partecipi e protagonisti in qualsiasi settore: da coloro che operano nei settori dell’urbanistica, alla riqualificazione urbana, all’ambiente, al paesaggio, all’arte, alla cultura, allo spettacolo, alla scienza». Un punto in comune per i due candidati alle primarie: togliere la maglia di colore politico da indossare e investire sul capitale di tutto il territorio. Infatti, ha concluso la Capone: «si rifugga da ogni demagogia e da facili tentazioni di campagna elettorale, tenuto conto che si parla di un progetto che dovrebbe arrivare fino al 2019 e che deve, quindi, coinvolgere tutti i cittadini a prescindere dalla loro appartenenza.»
ANCHE LA PROVINCIA APPOGGIA LA CANDIDATURA | Il si a Lecce capitale viene anche dalla Provincia, infatti, al termine del tavolo istituzionale il presidente della Provincia Antonio Gabellone ha dichiarato: «La citta’ di Lecce ha un ruolo determinante, centrale, riconosciuto dalla storia, dalle stratificazioni artistiche, architettoniche e culturali. Un ruolo determinante per il Salento, per la Puglia e per l’intero Mezzogiorno. Un ruolo accresciuto da flussi turistici sempre più costanti e che non conoscono, almeno in quel settore, gli effetti catastrofici della crisi. Un ruolo di leadership, di primato, al tavolo delle grandi città d’arte e di turismo d’Italia». E quindi ha poi concluso:« La provincia di Lecce sosterrà in tutte le sedi e con ogni strumento istituzionale la candidatura della città a capitale culturale della nostra Europa: un riconoscimento naturale per una città che da secoli è la culla di una grande storia».
Martedì 15 novembre 2011