Melendugno | Alessandro Verardi, e i suoi complici taglieggiavano gli esercenti della zona
Notificato in carcere un provvedimento cautelare a carico dei malviventi
TORRE DELL’ORSO (MELENDUGNO) | Il 4 ottobre i carabinieri di Lecce nell’ambito dell’operazione «Augusta» avevano sgominato una fitta rete di criminali dediti anche alle estorsioni, tra questi un certo Alessandro Verardi, latitante. Tra luglio e agosto di quest’anno Verardi e i suoi complici avevano seminato il terrore tra i commercianti di Torre dell’Orso minacciandoli per estorcere loro denaro. Questa mattina i Carabinieri della compagnia di Lecce, su ordine del Gip, hanno notificato in carcere un provvedimento cautelare a carico di quattro individui accusati di estorsione.
La tecnica utilizzata era semplice: Verardi inviava i suoi complici a nome suo dagli esercenti, che intimoriti dalla sua fama di criminale, pagavano senza battere ciglio la somma richiesta dai malviventi. I fratelli Tonino e Francesco Caricato e Mauro Ingrosso intimorivano in questo modo i commercianti esigendo i pagamenti illeciti. Ai quattro era già stato contestato un episodio di questo tipo la scorsa estate, presso un locale commerciale sempre a Torre dell’Orso. In quel periodo Verardi si presentava dal commerciante chiedendo il 25% degli incassi estivi, minacciandolo. In questo modo il povero sventurato «non avrebbe avuto problemi». Oppure uno dei suoi complici si avvicinava all’esercente e gli diceva, indicando Verardi che si trovava a poca distanza: « Lo stai vedendo a quello? O vai tu da lui o viene lui …» Ma quando il commerciante manifestò la volontà di non piegarsi, il collaboratore più stretto di «Sandro il latitante», Tonino Caricato, lo minacciò di incendiargli il locale e di fargli del male. Inoltre i complici oltre che andare personalmente, usavano girare intorno al locale, come degli squali, per far sentire la pressione sul commerciante.
All’indomani della notizia lanciata sui giornali e sul web dell’esito positivo dell’operazione «Augusta», e quindi dopo la pubblicazione delle foto dei criminali arrestati, l’esercente in questione riconobbe quella di uno dei suoi aguzzini e rassicurato riuscì a sporgere denuncia senza più il timore di essere vittima di serie ripercussioni. L’episodio è perfettamente sovrapponibile all’altro contestato ai quattro, pertanto, considerate le indagini svolte da Ros e compagnie di Lecce e Maglie, questo tentativo di estorsione ha ulteriormente confermato l’aggressività del gruppo smantellato oltre che l’attualità del loro operato.
Lunedì 14 novembre 2011