Lecce | ben 19 gli italiani morti durante il tragico attentato alla base di nassiriya
Antonio Gabellone rivolge la sua vicinanza ai familiari di Alessandro
di Barbara Melgiovanni
LECCE | Sono passati otto anni da quel tragico attentato alla base di Nassiriya, che costò la vita a ben 19 italiani, fra cui 12 carabinieri, cinque soldati e due civili. Da otto anni si cerca di non dimenticare e di tenere vivo il ricordo di quanti quel giorno caddero.
LE PERSONE COINVOLTE | Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, medaglia d'oro di benemerito della cultura e dell'arte, Giovanni Cavallaro, sottotenente, Giuseppe Coletta, brigadiere, Andrea Filippa, appuntato, Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente, Daniele Ghione, maresciallo capo, Horacio Majorana, appuntato, Ivan Ghitti, brigadiere, Domenico Intravaia, vice brigadiere, Filippo Merlino, sottotenente, Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, medaglia d'oro di benemerito della cultura e dell'arte, Alfonso Trincone, maresciallo aiutante, Massimo Ficuciello, capitano, Silvio Olla, maresciallo capo, Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore, Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto, Pietro Petrucci, caporal maggiore, Marco Beci, cooperatore internazionale, Stefano Rolla, regista, a cui è dedicato il celebre film Venti sigarette presentato alla 67esima mostra del cinema di Venezia
IL RICORDO DELLA PROVINCIA | «Non dimentichiamo: non dimentichiamo mai questa data, 12 novembre, che otto anni fa ha segnato una delle pagine più dolorose della nostra storia repubblicana, la pagina più nera del terrorismo contro l'Italia e i suoi uomini.»
LA MEMORIA DI ALESSANDRO CARRISI | Otto anni fa il Salento perdeva, infatti, nell'adempimento della sua missione di pace il caporale volontario in ferma breve Alessandro Carrisi, morto a 23 anni per portare la stabilità interna e la pace in territori dilaniati dalla guerra e dal terrorismo. In ricordo del militare salentino in servizio nel sesto reggimento trasporti di Budrio l’Amministrazione Provinciale e il Presidente Antonio Gabellone a nome di tutti i salentini ricorda il sacrificio «Di chi si è visto strappare la sua giovane vita in terra straniera per assistere popolazioni, portare dell’acqua ai bambini, vigilare nei mercatini della frutta, davanti alle scuole dell'infanzia, dinanzi al lento e difficile riprendere della vita quotidiana». Gabellone si rivolge poi ai familairi del caduto: «A loro la mia commossa vicinanza e la riconoscenza della Provincia di Lecce e di tutti i salentini – e conclude - I genitori di Alessandro siano per sempre orgogliosi di aver dato al'Italia e al Salento il loro amato Alessandro».
Sabato 12 novembre 2011