Lecce | Dopo l'episodio del venditore di rose aggredito, torna l'ipotesi della chiusura

Violenza al Convitto: la proposta dei cancelli non convince nemmeno Loredana Capone

«Dobbiamo eliminare questi muri immaginari e lavorare sulla prevenzione e sull'integrazione. Le barriere da sole non generano rispetto ma solo respingimento»

di Barbara Melgiovanni

LECCE | A poche ore dall'intervento dell'Aduc, anche Loredana Capone, fresca di nomina da parte del Pd che la riconosce come la propria candidata alle primarie, si esprime contro la proposta fatta dal Comune per combattere gli episodi di violenza che hanno colpito piazzetta Carducci, ben conscia che un cancello non basti a risolvere il problema: «Credere che siano sufficienti sbarre per proteggere un diritto inalienabile del cittadino come quello di vivere in serenità i propri cari, o una serata in compagnia degli amici, o ancora l'esercizio della propria professione, è come ipotizzare una soluzione che a null'altro condurrebbe, bene che vada, se non a colmare provvisoriamente una lacuna ben più complessa».

MURI E INTEGRAZIONE | Dichiara dal suo profilo facebook: «Basta cancellate che si sommano a cancellate, dobbiamo eliminare questi muri immaginari e lavorare sulla prevenzione e sull'integrazione». Ma esistono a Lecce luoghi di aggregazione che consentano la discussione e l’integrazione? Dagli ultimi fatti di cronaca sembrerebbe proprio di no. Troppe ancora le barriere presenti, inutile aggiungere anche quelle fisiche: «Le barriere da sole non generano rispetto ma solo respingimento», precisa, infatti Loredana Capone e poi si chiede: «Anche a questo scopo si è per anni parlato della figura del vigile di quartiere, che fine ha fatto quel progetto?»

Giovedì 10 novembre 2011