Soleto | Il giudice condanna i due giovani che tentarono il furto in un appartamento
La formula è quella della pena sospesa per la 28enne Daniela Demerico Giovanni Garzia, di 20 anni, sconterà il carcere a borgo San Nicola
di Valentina Castelli
SOLETO | Sono stati condannati i due giovani che avevano tentato di rubare nell'appartamento di un cittadino privato. Il giudice monocratico del Tribunale di Galatina, Giovanni Gallo, questa mattina ha emesso la sentenza nei confronti di Daniela Demerico, di 28 anni, a 8 mesi di carcere con pena sospesa perché ha patteggiato, e di Giovanni Garzia, 20enne, giudicato quest'ultimo con rito abbreviato, è stato condannato a un anno e 4 mesi.
Il pubblico ministero ne aveva chiesti 1 anno e 3 mesi. Il giudice Gallo ha motivato la sua sentenza trovando come aggravante l’idea, che i due ragazzi hanno avuto, di rubare l'auto, contraffare la sua targa, fare tanti chilometri (per spostarsi da Bari, città dove hanno il domicilio, fino a Soleto) per tentare un furto e cercare così di passare inosservati. Il giovane sconterà la pena nel carcere leccese di borgo San Nicola.
Tutto è iniziato alle 12 di venerdì mattina quando i due decisero di forzare con tre grandi cacciaviti la finestra di un onesto pensionato per tentare un furto. Tentare è la parola giusta, visto che Daniela Demerico e Giovanni Garzia mentre cercavano di commettere il reato hanno sentito dei rumori che li costrinsero a scappare. Fuga su un’Alfa Romeo, modello 147, nera. L'auto era stata avvistata qualche giorno prima e segnalata come auto sospetta. Nel corso delle indagini, portate avanti dai carabinieri della stazione locale, coordinati dai colleghi della Compagnia di Maglie, si cercò di capire, prima di tutto, a chi appartenesse quella vettura e identificarne il proprietario, tramite il numero di targa.
I due baresi in pratica non riuscirono nell'impresa, e tentarono la fuga, ma la tempestiva segnalazione inviata da qualche cittadino al numero di pronto intervento 112 dei carabinieri ha portato i militari a mettersi subito sulle loro tracce. Gli inquirenti, arrivati sul posto, hanno preso le dovute informazioni e si sono messi subito alla ricerca dei due ladri. Le ricerche portarono alla stessa Alfa Romeo che i militari avevano già avvistato nei pattugliamenti del territorio. Insomma, fu un semplice controllo: i carabinieri nell'abitacolo della vettura trovarono i due baresi in evidente stato di nervosismo. Poi da un controllo più approfondito si è arrivati a capire che nell’auto ci fossero altri oggetti, fra cui tre cacciaviti, quelli appunto che sarebbero serviti per forzare la finestra. Inoltre i carabinieri si sono resi conto che la targa era stata contraffatta con del nastro isolante nero ed una «L» era stata trasformata in una «E». Queste evidenti manomissioni hanno confermato i loro dubbi, tant'è che per i due scattarono le manette.
Lunedì 7 novembre 2011