Nardò | Brutta avventura per il proprietario e la commessa di arte orafa, in via 20 settembre
In due sono entrati a volto scoperto nell'esercizio eludento la sicurezza Poi uno di loro ha tirato fuori la pistola e sotto la minaccia dell'arma li ha costretti a farsi consegnare tutti i preziosi, gioielli e ori. Sul fatto indaga la polizia del commissariato locale
NARDÒ | Rapinano una gioielleria e fuggono con un bottino abbastanza nutrito, di circa 50mila euro. A conti fatti è andata bene, per i titolari, che si sono visto aggredire da due a volto scoperto, e che senza ritegno li hanno legati, imbavagliati, e derubati. Tutto rigorosamente sotto la minaccia dell'arma da fuoco. Una pistola, con la quale hanno minacciato il titolare, e la commessa che li ha serviti.
I rapinatori hanno preso di mira un luogo piuttosto frequentato, perché su uno spiazzo pieno di boutique, la gioielleria «Arte Orafa», che si trova in via 20 settembre a Nardò. La tecnica, abbastanza comune, è quella di simulare di essere clienti, certamente per eludere il sistema di videosorveglianza, e ancor più importante il metal detector. Insomma, alle 19,30 poco prima dell'orario di chiusura, dapprima si sono avvicinati alla porta d'ingresso, poi si son fatti vedere, riconoscere per così dire, e sono entrati dentro mirando proprio alla buona fede di chi gli ha aperto.
Tanto è bastato per tirare fuori la pistola, che poi è valsa anche un colpo in testa al titolare, dalla parte del calcio della pistola, il quale aveva avanzato qualche proposta per persuaderli. Invano, ovviamente. Insomma, da via 20 settembre sono poi fuggiti a bordo di un'auto che li aspettava fuori, e hanno lasciato i due malcapitati imbavagliati e legati, in modo che potessero avere il tempo di scappare. Tutto questo, nel giro di pochi minuti. Le indagini sono portate avanti dagli agenti di polizia del Commissariato di pubblica sicurezza di Nardò.
Venerdì 4 novembre 2011