Lecce | Un gruppo di ragazzi italiani ha picchiato l'uomo con calci e pugni in faccia
Gli aggressori dopo si sono giustificati con i testimoni e poi sono spariti Ilias Miah, 41enne, ha riportato gravi ferite al volto e guarirà in 30 giorni
di Caterina Sabato
LECCE | Notte di violenza ai danni di un extracomunitario in via Cairoli, all’altezza di piazzetta Carducci, nota anche come Convitto Palmieri, punto di ritrovo per giovani e universitari.
Una serata come tante: una birra con gli amici, una chiacchierata e la solita gente seduta ai gradini del Convitto per trascorrere un po’ di tempo in compagnia in assenza di qualcosa di meglio da fare. Immancabili, sempre in giro per Lecce, i venditori di rose, che si avvicinano alla coppiette per tentare di guadagnare qualche euro e comprare poi qualcosa da mangiare o anche da bere. Di solito basta un «no grazie» per far capire loro di non essere interessati e dopo qualche insistenza poi si allontanano in silenzio.
IL FATTO | Ieri sera però, per uno di questi stranieri, un 41enne del Bangladesh, Ilias Miah, la serata lavorativa si è trasformata in un incubo. Intento a fare il suo solito giro, ad un certo punto è stato fermato di fronte al bar «Caffè Italiano» da un italiano. Forse il venditore aveva sperato che volesse comprare qualche rosa ma invece, senza un motivo apparente, il ragazzo gli ha sferrato un calcio in faccia. Subito dopo sono intervenuti altri tre ragazzi che hanno continuato a pestare il malcapitato colpendolo con calci e pugni allo stomaco e dietro la schiena. Uno degli aggressori aveva in mano una busta di ghiaccio perché precedentemente aveva partecipato ad un’altra rissa, sempre nei paraggi. Tutti i presenti al Convitto sono rimasti pietrificati alla vista di tanta violenza e nessuno è riuscito ad intervenire. Alcuni si sono messi ad urlare pregando gli aggressori di fermarsi. Una volta placatasi la loro cieca ira, Ilias Miah è riuscito ad alzarsi e a recarsi barcollando al bar vicino chiedendo aiuto e dove hanno chiamato i soccorsi.
Giunto poco dopo, il personale del 118, ha trovato l’uomo sotto schock e con il volto ancora sanguinate e tumefatto, ma è riuscito comunque a raccontare come si sono svolti i fatti. È stato trasportato all’ospedale «Vito Fazzi» dove i medici hanno riscontrato gravi ferite al volto e l’hanno giudicato guaribile in 30 giorni.
Subito dopo il pestaggio, gli aggressori, come se niente fosse, sono rimasti nei pressi del Convitto a giustificarsi con alcuni testimoni del loro gesto ma una volta giunte le volanti dei carabinieri erano già spariti nel nulla. Le indagini sono ancora in corso, verranno sicuramente utilizzati i filmati delle videocamere di sicurezza di cui sono dotate le diverse attività commerciali della zona.
Venerdì 4 novembre 2011