Lecce | Assoconsum Non più parte civile: non sono danneggiati direttamente i consumatori
Fermo il procedimento nei confronti di quattro milanesi sotto processo
LECCE | Cadono le accuse nei confronti della società di leasing SelmaBipiemme, che ora si costituisce parte civile. Il giudice della corte penale Stefano Sernia ha emesso un’ordinanza nella quale definisce nulli tutti gli atti che attribuivano alla società la responsabilità amministrativa, dopo aver accolto l'obiezione di indeterminatezza dell'imputazione, sollevata dal legale della società, l'avvocato Fabrizio Gobbi. L'azienda rimane comunque all'interno del processo in quanto parte offesa, per i reati di truffa e di falso, dai funzionari del Comune di Lecce ai tempi della vendita dei tre palazzi di via Brenta.
TRA MILANO E LECCE | Il giudice nell’ordinanza ha rimesso alla Corte Costituzionale l’incompetenza territoriale (ossia il reato di truffa è avvenuto a Milano e non a Lecce) e quindi, per ora, ha sospeso il processo nei confronti di quattro imputati milanesi: Renato Kobau, Fabio Mungai rispettivamente amministratore delegato e dirigente della Selma, Vincenzo Gallo e Nicola Baldassarre funzionario il primo ed agente della Selma il secondo. Si dovrà attendere la sentenza della Corte Suprema che deciderà la presunta connessione dei reati di truffa e di falso tra Milano e il capoluogo salentino.
Se tale connessione sarà accertata, toccherà nuovamente al giudice Stefano Sernia stabilire il luogo del processo per i quattro imputati. Nell’ultima parte dell’ordinanza emessa del giudice si legge che l’AssoConsum, Associazione italiana consumatori, non può più costituire parte civile perchè, secondo i legali degli imputati, i reati contestati non hanno intaccato direttamente i consumatori.
GLI INDAGATI | Dopo l’ordinanza, è iniziato il processo che ha visto come protagonisti Massimo Buonerba, presente in aula, ex consulente giuridico della senatrice e dell’allora sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, Ennio Di Leo, ex assessore al bilancio del Comune di Lecce, Roberto Brunetti, tecnico dell’ufficio Patrimonio di Palazzo Carafa, Piergiorgio Solombrino, ex dirigente dell’ufficio tecnico e Giuseppe Naccarelli, ex dirigente del servizio finanziario del Comune di Lecce. I rispettivi avvocati della difesa degli imputati hanno presentato le varie prove testimoniali e documentali dando inizio al processo dibattimentale.
LA SOVRASTIMA DEGLI IMMOBILI | Secondo quanto ipotizzato dall’accusa la truffa sarebbe stata organizzata per favorire la Socoge, proprietaria degli immobili di via Brenta. Successivamente questi immobili sono stati venduti alla società SelvaBipiemme che li ha rivenduti, in un secondo tempo, al Comune di Lecce (più precisamente il 31 gennaio 2006). Ma le due società avrebbero stipulato un contratto di leasing molto più caro rispetto al valore reale, in previsione del fatto che il Comune, sostituendo la Socoge, ne avrebbe ereditato tutti gli svantaggi. Non solo, a quanto pare, il contratto da parte del Comune sarebbe avvenuto senza un reale consenso da parte della Giunta o del consiglio comunale. La prossima udienza si terrà il 10 novembre.
Giovedì 3 novembre 2011