Lecce | chiesta la modifica della legge 14/07 per l'ampliamento delle zone industriali

Una proposta «ammazza-ulivi». Le associazioni ambientali si oppongono

A Carpignano già estirpati 100 alberi secolari. Rischia anche Lequile

Un ulivo estirpato
Un ulivo estirpato

LECCE | «La tutela degli ulivi monumentali è un impedimento allo sviluppo economico e infrastrutturale del territorio. Questo è il motivo di questa proposta di modifica della legge 14/07 - Tutela degli ulivi monumentali e secolari». Così recita un passo della richiesta di modifica dell’emendamento in questione formulata da parte di un consigliere Pdl della Regione Puglia. La risposta da parte delle associazioni ambientali non è mancata: il coordinamento civico apartitico per la tutela del Territorio e della salute del cittadino e il forum ambiente e salute del Grande Salento si sono rivolti al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a tutti i consiglieri regionali e alla cittadinanza per denunciare la gravità delle richieste portate avanti.

LA PROPOSTA | L’emendamento prevede l’introduzione di un termine di 60 giorni per il rilascio di autorizzazioni all’espianto e spostamento di alberi secolari e ha trovato anche l’appoggio di alcuni consiglieri Pd, Sel (sinistra ecologica e libertà), del Psi e dell’Udc. Già nei giorni scorsi a Carpignano Salentino centinaia di ulivi secolari sono stati estirpati per lasciare il posto ad un impianto fotovoltaico. La stessa cosa potrebbe accadere a Lequile dove il Comune ha chiesto alla Commissione regionale che si occupa di accogliere le domande, l’espianto di circa 1000 alberi d’ulivo, diversi monumentali e secolari, per l’ampliamento della zona industriale. Non considerando  neanche che nelle vicinanze dell’area in questione è presente anche un’oasi di protezione faunistica e un bosco-pineta. Sarebbero già avvenuti i sopralluoghi e approvate le concessioni ad una richiesta che non tiene conto dei danni ambientali che comporterà.

LE REAZIONI | I malumori non sono tardati ad arrivare e numerosi cittadini e in particolare proprietari terrieri preoccupati per le conseguenze hanno avvertito le associazioni che adesso chiedono apertamente alla Commissione di fermare questo scempio ambientale che già ha avuto luogo a Carpignano. Un appello che si rivolge anche all’assessore dell’Assetto del Territorio della Regione Puglia, Angela Barbanente perché neghi ogni autorizzazione all’estensione dell’area industriale rispetto alla grandezza del Comune di Lequile a salvaguardia del paesaggio rurale. A Nardò, invece, i comitati chiedono alla Regione Puglia di bloccare le autorizzazione per la costruzione di un complesso turistico in un uliveto plurisecolare in località «Sarparea». Il progetto prevede inoltre un complesso architettonico dalle forme futuriste e neo-cubiste che cozzano con il tipico paesaggio salentino.

LE ASSOCIAZIONI | Si tratta di una vergogna per le associazioni ambientali per la tutela del territorio della Regione Puglia: «Si comprende che la proposta di emendamento mira a favorire la speculazione del cemento, dell’asfalto, delle iper-infrastrutture ridondanti, del fotovoltaico e dell' eolico industriali- hanno commentato - e anche a facilitare la trasformazione in legna da ardere dei nostri ulivi e per lasciare spazio anche a colture Ogm (organismi geneticamente modificati) di piante per biodisel. Espiantare un ulivo è un crimine contro l’ambiente».

LE RICHIESTE | Pertanto si chiede al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, agli assessori all’ambiente, a tutti i consiglieri regionali la totale opposizione a questo emendamento e la realizzazione di nuovi strumenti normativi di vincolo e tutela per gli uliveti che possano garantire la loro cura attraverso una conservazione eco-compatibile, vietando l’uso di veleni in agricoltura a partire dai diserbanti.
Questo il link della petizione on-line contro l’emendamento «ammazza-ulivi» che ha già superato le 1250 firme: http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=ulivi

Lunedì 31 ottobre 2011