Lecce | dannosa anche per le aziende serie, la concorrenza sleale di chi non paga le tasse
Non hanno pagato dal 2007 al 2010, altri 74mila euro di imposta Iva
LECCE | Quattro anni di imposte dei redditi non dichiarate, un ricavo occultato di 729mila euro, maturato fra il 2007 e il 2010, e un ulteriore omissione di 74mila euro di imposta Iva mai versata. Ma il volume di affari dell'impresa edile del capoluogo risulta tale da attirare le attenzioni del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, che attraverso un controllo incrociato riesce a ricostruirne la storia fiscale. Il punto di partenza delle indagini sono i bonifici bancari dei suoi clienti, operazioni bancarie dagli importi superiori ai 50mila euro, con cui l'azienda, attiva sin dal 2005, era stata compensata per diversi lavori di riqualificazione energetica ad essa commissionati.
RICERCHE INCROCIATE | Per questo tipo di lavori, atti a migliorare il livello di efficienza energetica e l'isolamento termico degli edifici, era prevista fino al 31 dicembre 2010, una particolare agevolazione fiscale, che riconosce una detrazione d'imposta del 55% sul totale delle spese tenute. Ma per poter accedere a tali agevolazioni i clienti dell'impresa hanno dovuto conservare le fatture di pagamento e le ricevute fiscali ed esibirle, come prova effettiva degli interventi portati a compimento sugli immobili, all'autorità finanziaria competente. Sono state, dunque, queste ricevute le prove da cui le fiamme gialle sono partite per accertare l'ingenza dell'evasione fiscale.
Operazioni di lotta all'evasione come questa sono definite prioritarie dalla Guardia di Finanza, in quanto il fenomeno oltre a danneggiare il bilancio dello Stato, e delle istituzioni locali, interferisce con il normale funzionamento del meccanismo di concorrenza, penalizzando quelle aziende del nostro territorio che invece rispettano le norme e l'etica del mercato.
Sabato 29 ottobre 2011