Lecce | I carabinieri hanno controllato documenti e atti sulle assunzioni dell'asl
L'indagine forse aperta dopo le denunce esposte dei lavoratori esclusi
LECCE | È ancora caos all’Asl di Lecce. E ancora la questione sulle internazionalizzazioni dell’Azienda Sanitaria non è chiara. Tant’è che i carabinieri si sono recati presso l’ufficio patrimonio e la sezione amministrativa della direzione generale della Asl, per acquisire delibere, verbali e altri documenti riguardanti i servizi informatici, Cup e Ced, che potrebbero divenire appannaggio diretto dell’azienda sanitaria, dopo anni di gestione in appalto.
Un problema che inizia qualche mese fa quando, esattamente il 1 maggio, sono stati firmati i contratti per 680 unità di personale impiegato in attività di portierato, ausilio e pulizia. A settembre, però, un gruppo di lavoratori rimasti fuori dal processo di internazionalizzazione, ha mosso una protesta occupando per giorni i tetti dell’ospedale «Vito Fazzi» di Lecce. Questo perché la proroga che scade a metà novembre concessa alle ditte esterne che ancora lavorano in appalto con l’Asl, non assicura ai lavoratori un posto per il futuro. I lavoratori in protesta in quell’occasione hanno spiegato che la Asl di Lecce non ha applicato la «clausola sociale» che obbliga le imprese subentranti (la società pubblica dell’Asl) a impiegare tutto il personale delle aziende cessanti ovvero delle vecchie ditte appaltate. E per questa negligenza i manifestanti hanno presentato un esposto alla Procura per indagare a fondo sulla questione dell’ internazionalizzazione, accusando direttamente il governatore della Regione Puglia Nichi Vendola e l’assessore alla Sanità, Tommaso Fiore colpevoli di aver aumentato i costi della sanità e abbassato la qualità dei servizi.
Dopo le internazionalizzazioni degli addetti alla pulizia, al portierato e gli ausiliari è toccato poi agli operatori dei servizi Cup e Ced (prenotazione delle visite mediche e gestione dei dati), che per ora non hanno firmato alcun contratto perché attendono chiarimenti dalla Asl. E proprio in virtù di questo che la scorsa mattina il pubblico ministero Antonio Negro ha disposto il controllo degli atti sulle non ancora chiare assunzioni «Sanitaservice». È facile pensare che l’apertura di questa indagine, da parte del pm Negro, sia una conseguenza delle denunce esposte dai lavoratori esclusi.
Mercoledì 26 ottobre 2011