Lecce | Il nuovo piano per la rete scolastica deve essere pronto entro il 31 dicembre
Previsti tagli e accorpamenti nelle scuole con meno di mille studenti
LECCE | Saranno una cinquantina le sedi scolastiche della provincia di Lecce, che in rispetto alle nuove normative ministeriali sulla razionalizzazione delle spese verranno chiuse o accorpate. L'idea è quella di raggruppare scuole materne, primarie e medie in istituti comprensivi, la cui autonomia sarà garantita dal raggiungimento dei mille alunni, che diventano 500 nel caso di aree geografiche particolari come le isole, o con una specificità linguistica da tutelare.
Tagli anche sul personale dei dirigenti scolastici, il cui contratto a tempo indeterminato sfumerà nel caso di istituti con meno di 500 alunni, 300 nei casi eccezionali citati.
IL NUOVO PIANO REGIONALE | La nuova pianificazione della Scuola pugliese dovrà essere presentata, come da legge, entro il 31 dicembre, richiedendo il lavoro coordinato di 97 comuni dai piccoli numeri, certamente ben lontani dai mille studenti richiesti per l'autonomia, condannati a un futuro di accorpamenti dall'evoluzione incerta. Mentre persino la Regione Puglia presenta ricorso alla Corte Costituzionale, invocando l'autonomia decisionale in ambito di programmazione scolastica, in attesa del parere della Consulta, anche i sindaci intervenuti nella giornata di ieri per un tavolo tecnico convocato dall'assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Alba Sasso, hanno espresso i loro dubbi in proposito.
LE AMBIGUITÀ | La proposta avanzata dalla Regione al Ministero è quello di procedere in una lotta agli sprechi meno precipitosa, spalmando la realizzazione del progetto nel corso di tre anni, per attutire il caos burocratico che potrebbe saltarne fuori. Cosa vera, soprattutto, in quei comuni dove l'interpretazione della legge, per la presenza di situazioni particolari, è più soggetta ad ambiguità. Come nel caso di Veglie: dove la fusione di una scuola media di 480 alunni con due circoli didattici di 580 studenti l'uno, potrebbe condurre all'accorpamento in un unico istituto di più di 1500 ragazzi.
Martedì 25 ottobre 2011