Miggiano | Sarebbe morto dopo le prime cure ricevute in ospedale al «Panico» di tricase
Trasportato di urgenza in auto perché l'ambulanza del 118 tarda troppo
di Valentina Castelli
MIGGIANO | Sono accusati di omicidio colposo Luigi Marcello Monsellato, 56enne, noto medico omeopata della zona e la moglie Giovanna Pantaleo, di 46 anni, impiegata in un’azienda di famiglia, genitori del povero Luca Monsellato di 4 anni.
L’incubo è iniziato all’alba di giovedì mattina quando il piccolo si è sentito male. Un'agonia che l'ha condotto fino alla morte. La madre, quella sera, avrebbe dato al figlio una tisana al finocchio verde. Tisana maledetta visto che il piccolo Luca, dopo averla bevuta, avrebbe cominciato a rigurgitare. Alle 5 il padre, preoccupato, decise di chiamare il 118. Ma visto il ritardo dell’ambulanza, i genitori hanno ritenuto di portarlo all’ospedale «Cardinale Giovanni Panico» di Tricase. In ospedale i genitori sono arrivati alle 5,25.
Il gracile Luca, secondo le prime indagini, è giunto in ospedale già morto. Pare che, dopo aver bevuto la tisana al finocchio verde, il piccolo abbia cominciato a rigurgitare diventando cianotico, tanto che una crisi respiratoria ha messo fine alla sua breve vita. Luca, già verso il mese di aprile scorso, aveva avuto problemi di salute. Recentemente si era ammalato d’influenza, e la febbre unita agli altri sintomi gli avrebbe provocato problemi gastrointestinali peggiorati negli ultimi giorni da una broncopolmonite. Le cure omeopatiche somministrategli non sono state sufficienti per la sua guarigione.
Il padre Luigi è un noto esperto di omeopatia ed agopuntura, è il presidente di un’accademia di terapia omesinergetica. Per tanti anni ha collaborato con l’istituto di dinamica comportamentale di Ferrara, dove ha anche uno studio privato. Come rispondere alle accuse di omissione di necessarie cure specialistiche in presenza di un quadro patologico grave? Il piccolo mostrava segni evidenti di ecchimosi e mancanza di nutrizione sana, infatti il corpo si presentava eccessivamente magro e indebolito.
Stamattina però il colpo di scena. I genitori hanno presentato esposto presso la stazione dei carabinieri di Specchia, accusando il 118 di negligenza, a causa del ritardo dell'ambulanza che li avrebbe costretti a portare il piccolo in auto, e dichiarando che il bambino non sarebbe giunto in ospedale cadavere, ma sarebbe morto solo in seguito.
Questa mattina i genitori, rappresentati dall’avvocato Alfredo Cardigliano, sono stati ascoltati, uno per volta, dal sostituto procuratore della Repubblica titolare dell'inchiesta, Alberto Santacatterina. L’interrogatorio è durato 2 ore e mezza. Sarà l’autopsia a chiarire le cause di questa prematura e terribile morte. L’esame sarà eseguito nel tardo pomeriggio in presenza del dottore Alfredo Tortorella insieme al pediatra Leopoldo Ruggiero. Roberto Vaglio sarà, invece, il medico legale di parte, cioè incaricato dalla famiglia.
Sabato 22 ottobre 2011