Lecce | centonze, rappresentante del bsu, si difende con le stesse parole dell'udu
L'uso del Codacci-Pisanelli sotto accusa: l'Udu ne danneggia le strutture
LECCE | Non sembrano arrestarsi le polemiche che vedono contrapposte il Blocco studentesco università, organizzazione ufficialmente entrata nel novero delle associazioni studentesche dell'università del Salento, con un riconoscimento giunto tramite un decreto del rettore Domenico Laforgia e l'Udu.
Lo scontro era iniziato già qualche giorno fa, a seguito dell'affissione non autorizzata di manifesti da parte del Bsu presso il complesso Ecotekne, il monastero degli Olivetani e la palazzina di via Brenta, rimossi e ricomparsi improvvisamente poi alle facoltà di Giurisprudenza, Lettere e Lingue e sulle plance comunali. Immediata la replica da parte dell'Udu: «Le strutture di molti non possono essere danneggiate dall'arroganza di pochi», queste le parole dell'associazione universitaria che ha denunciato gli atti del Blocco studentesco, definendoli barbari ed uno scempio che sfigura la bellezza architettonica delle strutture della città, nonché causa del dispendio dei soldi pubblici e degli studenti per pagare le spese di pulizia straordinaria.
La risposta del responsabile locale del Blocco studentesco, Matteo Centonze, è stata immediata e perentoria: «Non prendiamo lezioni da chi ha reso l'Ateneo un porcile, durante l'occupazione dello scorso anno, i moralizzatori dell'Udu farebbero bene a guardarsi intorno e osservare la barbara condizione in cui hanno contribuito a ridurre gli edifici da loro frequentati, piuttosto che cercare con il lanternino qualche elemento a cui aggrapparsi per diffamare le associazioni studentesche universitarie». Il riferimento di Centonze è chiaramente rivolto all'uso che l'Udu fa della sua sede, il Codacci-Pisanelli, sfruttandone i locali per feste e manifestazioni, sottoponendo le strutture interne, esterni e le suppellettili dell'università ad uno scempio pari a quello denunciato e tanto criticato.
E continua il rappresentante del Bsu: «Questi individui scendono in piazza il sabato per manifestare “indignati” contro politici e banchieri, salvo poi incarnare nel resto della settimana, il volto peggiore del sistema politico: tronfi, pieni di odio e livore, legati a benefici e privilegi a cui non vogliono rinunciare, pronti a muovere la macchina del fango per screditare chiunque cerchi di contrastarli».
Venerdì 21 ottobre 2011