Un'accusa di omicidio colposo per Dell'Anna. Impugnava l'arma da cui è esploso il colpo

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Lecce | I 3 ragazzi, in casa con la vittima, sono stati interrogati dal pm e sottoposti allo stub

Un'accusa di omicidio colposo per Dell'Anna
Impugnava l'arma da cui è esploso il colpo

L'esame autoptico verrà eseguito venerdì presso l'ospedale di Lecce

Redazione Online

La pistola da cui è partito il colpo
La pistola da cui è partito il colpo

LECCE | Ascoltato dal pm di turno, Giovanni De Palma, ora, il nome di Danilo dell'Anna, figura nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo. L'uomo è il proprietario della pistola da cui è partito il fatidico colpo che ha tragicamente posto fine alla vita di Youssef Harmanz, 26enne di origini marocchine, morto davanti agli occhi della sua fidanzata, nella villetta di via Piave 157 in quel di Surbo.

ACCERTAMENTI ED INDAGINI | Gli inquirenti hanno avviato le indagini per capire la dinamica dell'accaduto e stabilire le responsabilità di chi era in casa al momento del drammatico evento. La scorsa notte, nell'abitazione insieme alla vittima erano presenti la sua fidanzata, sorella di Dell'Anna, quest'ultimo e la sua ragazza, condotti in caserma ed ascoltati per tutta la notte dal sostituto procuratore della Repubblica, Giovanni De Palma, su richiesta del quale i tre sono stati sottoposti ad un particolare esame, chiamato stub, mediante il quale è possibile rilevare la presenza di nitrati, possibili residui di polvere da sparo, presenti sulle mani o sui vestiti per stabilire chi, al momento dello sparo, impugnasse l'arma.

PRIMA RICOSTRUZIONE | Da una prima ricostruzione dei fatti è emerso che i quattro amici, al momento della sciagura, si trovavano in camera da letto, dove Dell'Anna custodiva due pistole, una delle quali la calibro 7,65 da cui è partito il colpo, regolarmente detenute e sequestrate dai carabinieri. Le armi risalgono al periodo in cui il cognato della vittima, prestava servizio come guardia giurata. Sfortuna, destino, fatalità ha voluto che nella pistola fosse rimasto un colpo in canna che, nel momento in cui Dell'Anna ha impugnato l'arma, è esploso accidentalmente, raggiungendo il collo di Harmazan, probabilmente molto vicino al cognato, perforandolo.
Il macellaio di Surbo è morto in pochi secondi ed il suo corpo è stato trasportato all'ospedale «Vito Fazzi» di Lecce dove venerdì il medico legale, Alberto Tortorella, eseguirà l'autopsia.

EPILOGO E ACCUSA | Una giovane vita finita troppo presto ed un'accusa di omicidio colposo a carico dell'amico nonché fratello della fidanzata, questo il triste resoconto di quella che avrebbe dovuto essere una serata tra amici e che invece è diventata una notizia di cronaca nera di cui la gente del paese, in cui i due giovani vivevano ed erano conosciuti, continua a parlare incredula e sconcertata. Dell'Anna e le due ragazze sono assistiti dall'avvocato Salvatore Leone.

Mercoledì 2 novembre 2011

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