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Lecce | la deputata rivolge a maroni un'interrogazione sulla questione tagli alla difesa

Sede antimafia a rischio chiusura: Bellanova
interroga la Difesa. Mantovano smentisce

In pericolo la sede di Lecce: paventata l'ipotesi dagli organi di stampa

Redazione Online

LECCE | «Le importanti funzioni svolte dalla Dia, se davvero si vuole contrastare la piaga delle associazioni criminali di stampo mafioso, dovrebbero essere assicurate, potenziate e non certamente ridotte. Il livello di attenzione nel meridione d’Italia verso il fenomeno criminale non può decrescere proprio quando siamo di fronte ad una dura crisi economico-occupazionale che di fatti rende il sud più vulnerabile e preda appetibile per eventuali ingerenze da parte della criminalità». È con queste parole che l'onorevole Teresa Bellanova, deputata del Partito Democrativo, argomenta l'interrogazione parlamentare con cui si è rivolta al ministero dell'Interno, Roberto Maroni, dopo lo sciopero dei corpi delle forze dell'ordine, che ieri ha agito in coordinazione nelle piazze di tutto il territorio nazionale. Il suo intervento è mosso dalla preoccupazione circa le voci, messe in circolo dagli organi di stampa, riguardanti il rischio di una possibile chiusura di alcune sedi della Direzione investigativa antimafia (Dia), colpite anche loro dai tagli del decreto di stabilità: la sede di Lecce sarebbe fra le prime. Nel testo, la Bellanova insiste sull'importanza che queste istituzioni rivestono all'interno della delicata lotta alla criminalità organizzata, che nel sud del Paese costituisce un'emergenza, a causa della natura pervasiva e particolarmente radicata nel tessuto sociale del fenomeno. Al punto da dare luogo, e lo dimostrano gli episodi della cronaca recente, a fenomeni di violenta recrudescenza. I tagli sul settore della sicurezza, che negli ultimi tre anni hanno riguardato una cifra vicina ai tre miliardi di euro, cioè pari a circa il 10% del bilancio complessivo del ministero dell'Interno, hanno gettato i corpi armati in una condizione di caos. Sia per quanto concerne le spese dei singoli reparti, che l'organizzazione del numero degli stessi operatori, al punto, come nell'esempio degli agenti penitenziari, da costringerli a tirare avanti con una carenza di personale critica.
Non fa meraviglia che in una situazione così degenerata la deputata sia in cerca di risposte da parte delle istituzioni di competenza, che rinfranchino la pubblica opinione circa la posizione che le stesse hanno deciso di mantenere sulla questione. Risposte coerenti soprattutto, se, come fa notare la Bellanova, sul sito www.governoberlusconi.it si legge di quanto il governo stesso abbia a cuore il problema della mafia, al punto da dichiarare l'intenzione di volerla combattere con ogni mezzo.
Intanto, secca e rapida giunge la risposta del sottosegretario all'Interno, l'onorevole Alfredo Mantovano, che smentisce ogni voce: «Non esiste alcuna ipotesi di chiusura della Dia di Lecce».

Mercoledì 19 ottobre 2011

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