Lecce | la deputata Pina Picierno professa fiducia nella svolta da parte di bruxelles

L'Europa aiuti la bellezza del Mezzogiorno

Il Partito democratico ci crede

La parlamentare renziana attacca il Movimento 5 stelle: «La loro campagna elettorale è quella di chi non ha argomenti». Il governo invece ha ridotto l'Irap e approvato la norma che punisce lo scambio elettorale politico-mafioso

di Francesco Buja

La deputata Giuseppina Picierno, detta Pina
La deputata Giuseppina Picierno, detta Pina

L’Europa non è un problema. Però deve cambiare. Nell’incontro di ieri pomeriggio con una sessantina di simpatizzanti del Partito democratico, all’hotel “8 più”, a Lecce, la candidata capolista nella circoscrizione meridionale alle elezioni continentali, Pina Picierno, ha ribadito la professione di fede del centrosinistra italiano nella capacità di comprensione dell’Unione europea. Prima però doverosi i distinguo fra il suo partito e gli altri: «Da un lato abbiamo chi sta lottando perché nulla cambi, da un lato ci sono i veri gattopardi, vecchi e nuovi, della politica italiana: i vecchi, i conservatori, di cui ormai conosciamo vita, morte e miracoli, e accanto a loro i nuovi conservatori, che, come vedete, si ritrovano sempre. Si ritrovano sull’emendamento Calderoli (sulla elezione a Palazzo Madama contestuale a quella per i Consigli regionali; ndr), come si sono ritrovati in Senato qualche giorno fa; si ritrovano ogniqualvolta c’è la possibilità di non cambiare le cose, si ritrovano sul 416 ter, su quella norma strepitosa che abbiamo approvato qualche settimana fa in Parlamento e che ci consente di correre liberi in queste elezioni; perché grazie al governo Renzi, tra le tante cose buone, positive, importanti che ha fatto c’è anche quella di aver approvato finalmente l’antidoping per queste elezioni, e cioè la norma che punisce lo scambio elettorale politico-mafioso. L’aveva chiesta Falcone vent’anni fa una norma efficace, ma era necessario che arrivasse un ragazzo di 39 anni per consentire a questo Paese di approvarla in tempi rapidi. Quindi anche su quella norma si sono trovati i conservatori, loro che utilizzano la rabbia, l’insulto. Oggi Beppe Grillo mi dedica l’ennesimo post, siamo al quarto in due settimane, ormai ha una specie di ossessione». E dunque l’attacco al Movimento 5 stelle, l’avversario più temibile dal Partito democratico. La deputata del centrosinistra contesta gli insulti del movimento grillino: «È la campagna elettorale di chi non ha argomenti. Che cosa dovrebbe raccontare al Paese? Le sceneggiate che fanno dalla mattina alla sera, gli assalti ai banchi di governo, le sceneggiate sui tetti, le manette al Senato, che abbiamo visto l’altro giorno: questo dovrebbero poter raccontare e voi vedete bene che più che alla condotta di un gruppo parlamentare assomiglia a un circo “Barnum”, guidato da un comico che però è diventato triste, stanco, che non ha più argomenti».

Da una parte stanno i grillini, che, secondo la Picierno, «scommettono sul fallimento dell’Italia», dall’altra il Partito democratico, che sta cambiando il Paese davvero. Come? «Penso agli 80 euro che da maggio dieci milioni di italiani si ritroveranno in busta paga. Hai voglia di ironizzare, di parlare di elemosina elettorale: sappiamo perfettamente che quegli 80 euro sono ossigeno per le persone che guadagnano 1. 500 euro al mese, sono mille euro netti all’anno». A cui si aggiunge «la riduzione dell’Irap del dieci per cento, che è una misura che permette di spostare valore dalle grandi rendite finanziarie a chi in questo Paese crea lavoro».

L’Europa però, non solo l’Italia, deve cambiar verso.
«Noi vogliamo un’Europa finalmente dei popoli, che torni essere quella immaginata nel Trattato di Roma del ’57» ha avvertito la Picierno. La deputata campana sogna che Bruxelles si preoccupi della gente che arriva sulle nostre coste. «Obbligheremo l’Europa a preoccuparsi insieme a noi del destino di queste persone», ha annunciato la parlamentare renziana. Lei è convinta: « Bisogna dire a Bruxelles che la bellezza del Mezzogiorno ha bisogno d’aiuto». Già: ma se poi l’Europa si tapperà le orecchie?

Venerdì 9 maggio 2014